Dai domiciliari continuava a spacciare, si spalancano le porte del carcere
Non gli sarebbe bastato un primo arresto, avvenuto giusto qualche mese fa, nel dicembre scorso. Allora era finito ai domiciliari per spaccio, un’attività che secondo la polizia non avrebbe affatto interrotto, sebbene ancora sottoposto alla misura cautelare.
È così che per un 43enne reggino, D.S. le sue iniziali, soggetto già noto alle forze dell’ordine e con a carico precedenti condanne per reati specifici, sono scattate nuovamente le manette.
La sezione antidroga della Squadra Mobile locale, approfondendo i sospetti sul 43enne, avrebbe accertato che lo stesso perseverasse nell’attività illecita, con la sua abitazione che sarebbe stata meta di assuntori di stupefacenti.
Così, eseguita una perquisizione delegata dalla Procura, e controllato uno dei tanti “clienti”, all’interno della casa gli agenti vi hanno sequestrato circa 50 grammi di cocaina e altrettanti di marijuana, così come un bilancino di precisione e 500 euro ritenuti provento dell’attività illecita.
Successivamente al suo arresto e alla richiesta di convalida il Gip ha valutato la recidiva e la violazione della precedente misura, decidendo che per il 43enne si spalancassero le porte del carcere. L’accusa contestata è di detenzione di sostanza stupefacente ai fini di spaccio.