Crotone. Ispezioni “aggiustate”? A processo due funzionari dell’Ispettorato del Lavoro
Andranno a processo, dal prossimo 20 settembre, quando è stato stabilito l’avvio della fase dibattimentale, due funzionari dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro in servizio a Crotone nonché marito e moglie.
È quanto ha deciso il Gup del tribunale pitagorico, Michele Ciociola, su richiesta del pm Alessandro Rho, che contesta ai coniugi i reati di abuso d’ufficio e falso ideologico.
L’ipotesi è che in alcune controversie lavorative, nell’ambito delle loro funzioni rispettivamente di ispettrice (la moglie) e di medico competente per diverse aziende del territorio (il marito) avrebbero alterato delle l’attività ispettive.
Le indagini, eseguite dalla Guardia di Finanza, avrebbero fatto emergere infatti che con quello che è stato definito dagli inquirenti come “un complesso intreccio affaristico e corruttivo”, abbiano favorito delle aziende locali a discapito dei diritti dei lavoratori che avevano denunciato soprusi da parte dei loro datori di lavoro.
Per gli inquirenti la donna - che aveva il ruolo di capo area vigilanza dell’ispettorato del lavoro - sarebbe riuscita ad intercettare le richieste di intervento che giungevano allo stesso ispettorato, avocando a se le pratiche che riguardassero quelle aziende dove il marito avesse l’incarico di medico competente.
La tesi è che l’ispettrice abbia dunque organizzato le conciliazioni monocratiche, avendo però degli atteggiamenti tali da consentire di arrivare all’archiviazione della richiesta di intervento del lavoratore, senza mai giungere alle fasi ispettive.
Per questo la stessa avrebbe proposto delle soluzioni conciliative ma considerate come economicamente sottodimensionate rispetto alle reali spettanze dei lavoratori.