Design Mediterraneo: tra globale e territoriale, se n’è parlato al talk di Adi Calabria

Reggio Calabria Attualità

Collaborazione e sinergia, importanti presenze istituzionali e relatori di prim’ordine: queste le chiavi della seconda edizione di Calabria Design Talk, il format di ADI Calabria che mira a costruire momenti di riflessione attorno al valore culturale, strategico ed economico del progetto nei territori e per i territori.

Design Mediterraneo: tra globale e territoriale, è il tema del talk che nel pomeriggio di mercoledì ha animato l’Aula Magna “Ludovico Quaronidell’Università Mediterranea.

L’evento è stato organizzato da ADI Calabria in collaborazione con il Dipartimento PAU dell’Università Mediterranea, l’Ordine degli Architetti PPC di Reggio Calabria e l’Accademia di Belle Arti di Reggio Calabria.

Dopo il saluto del prof. Francesco Armato dell’Università Mediterranea, è stato Francesco Alati, presidente di ADI Calabria, ad aprire i lavori.

Si sono poi susseguiti i saluti istituzionali del direttore del Dipartimento PAU, il prof. Tommaso Manfredi, del Sindaco ff della Città Metropolitana Carmelo Versace, del direttore dell’Accademia di Belle Arti Pietro Sacchetti, e dell’arch. Salvatore Greco, che ha portato i saluti del presidente dell’Ordine degli Architetti, Ilario Tassone.

Costruire sinergie e operare fattivamente nel rispetto di tutte le professionalità, questo è l’auspicio dei rappresentanti delle istituzioni.

Subito dopo, il talk si è aperto con l’intervento di Luciano Galimberti, presidente di ADI Associazione per il Disegno Industriale, che ha illustrato come il design sia un fenomeno pervasivo e in costante evoluzione, fatto non solo di prodotti, ma di sistemi, di servizi, di comunicazione.

Dopo il presidente Galimberti, è seguita Lucia Giuliano, direttrice dell’Accademia Abadir di Catania, che ha raccontato l’esperienza di un’Accademia di Design che, pur sorgendo alle pendici dell’Etna, rappresenta un’eccellenza, in cui la tradizione del territorio incontra una visione innovativa e globale del mondo del progetto.

Ha conquistato tutti l’intervento del designer Angelo Minisci, calabrese di origini e fiorentino di adozione, che ha costruito un racconto tra sacro e profano, tra onirico e selvaggio, sull’area mediterranea, incrociando cultura, tradizioni e design.

Infine, la testimonianza di Andrea Bartoli, che insieme alla moglie Florinda Saieva, ha dato vita a una realtà che racconta quanto il valore di un idea e di un progetto possano essere scintilla per una rivoluzione culturale, civica e sociale: Farm Cultural Park a Favara.

L’incontro si è concluso con gli interventi di Salvo Presentino, presidente dei Giovani Imprenditori di Confindustria Reggio Calabria, del prof. Alberto de Capua, vice coordinatore del Corso di Laurea in Design dell’Università Mediterranea, e della designer Giulia Romiti, docente dell’Accademia di Belle Arti di Reggio Calabria.