“No utero in affitto”. Baretta aderisce alla campagna di sensibilizzazione di Fratelli d’Italia
"Il 20 luglio prossimo sarò sul lungomare Falcone Borsellino tra le persone che firmeranno la raccolta firma ”No all'utero in affitto”. Sono una madre estremamente fortunata, ho tre figlie meravigliose, che ho tenuto in grembo nutrendole di amore e proteggendole dal primo momento in cui sono state concepite con tutta me stessa".
E' quanto scrive Iolanda Baretta, esponente di Fratelli d’Italia. "Vi accorgete - preosegue - di una donna in attesa al primo sguardo. Istintivamente si accarezza di continuo il grembo in una sorta di dolce carezza protettiva. Dal primo istante in cui viene concepita, per me quella vita che cresce nel ventre materno è un essere senziente, in alcuni paesi orientali la data di nascita viene calcolata dal concepimento e non dal momento del parto, a livello internazionale questo metro di calcolo viene definito “età coreana”.
"Le emozioni tutte positive e negative - aggiunge Baretta - vengono trasferite dalla mamma al bambino, l’imprinting che si sviluppa nei nove mesi di gestazione è fondamentale per lo sviluppo psicofisico del bambino. Infatti, durante quei nove mesi non si può solo parlare di gestazione fisica, ma anche psichica, e una condizione di stress materno può influire sul feto e sul suo stato di salute".
"Questo - dice ancora - non è solo il mio pensiero: sono stati fatti studi e ricerche che attestano quello che affermo. Come può una donna che cresce nel suo ventre un bambino dal quale si dovrà separare al momento del parto, vivere con serenità questa gestazione? Di quali sentimenti nutrirà l’anima del nascituro? Paura! Frustrazione! Senso di colpa? O ancor peggio, nessuno sentimento! Quasi fosse un’evanescente e asettica incubatrice. Che personalità avrà il bambino? Su quali mattoni di base crescerà e nutrirà la sua personalità?"
"Qui alla base - continua l'esponente di Fdi - si pensa al desiderio legittimo di chi vuol diventare genitore, ma non si pensa al nascituro. Ai suoi diritti. Credo che prima di mettere al mondo un nuovo essere, bisogna pensare al suo di bene cercando di creare le condizioni ottimali per poter garantirgli tutti i presupposti per una vita sana e felice. Nel grembo un bambino cresciuto con un utero in affitto quasi certamente sarà privato dell’amore incondizionato della sua mamma; una donna che offre il suo utero dovrà mantenere un distacco psicologico per potersi separare dal bambino".
"E poi - aggiunge - una volta cresciuto questo bambino sarà consapevole del fatto che una donna è stata pagata per poterlo fare nascere. Io direi che è troppo per chiunque, per i bambini nati dall’utero in affitto direi che si tratta di uno stress psicologico non indifferente. Chi desidera essere genitore può usare altri strumenti. Sono tanti i piccoli che crescono senza una famiglia e senza amore, ci si potrebbe occupare di uno di loro ed aiutarlo a crescere al meglio."
"La genitorialità - conclude Baretta - è un argomento complesso ma per me ci sono dei limiti che non vanno superati, delle linee di demarcazione che devono essere chiare per tutti. Io sono per la scienza per il progresso, per la fecondazione assistita, che aiuta i genitori in difficoltà a concepire, ma senza il supporto di terze persone che mettono a disposizione i propri organi riproduttivi. Per me il concepimento nell’ambito esclusivo della coppia è un confine invalicabile".