Parte l’iniziativa “Le vie del Grano, dalla mietitura alla produzione del pane”
Domenica 23 luglio nelle campagne di Falerna superiore si svolgerà la nuova edizione de “Le vie del Grano, dalla mietitura alla produzione del pane” organizzata da “I briganti del Mancuso” nell’ambito del Festival delle Erranze e della Filoxenia. Si tratta del penultimo evento della fortunata rassegna dei paesi dell’area dei monti Reventino e Mancuso che si concluderà il 12 agosto con il tradizionale “Concerto per la foresta” (quest’anno due arpe e percussioni) con annessa breve escursione nella Faggeta di Condrò, a Serrastretta.
L’appuntamento per tutti è in Piazza Monumento alle ore 16 per la registrazione dei partecipanti. Obbligatoria la prenotazione telefonando al numero 347/1192418.
Anche nel caso de “Le vie del grano” si tratta di un evento che si ripete ogni anno ed è volto a rinverdire i fasti di una delle più importanti pratiche agricole della Calabria, caduta in disuso (ma oggi nuovamente in espansione) dacché la coltura del grano è fortemente diminuita e i preziosi chicchi sono stati importati dalle Americhe o dall’Est Europa.
Da almeno un decennio - ed oggi ancor più per via delle ripetute crisi del grano dovute alla guerra in Ucraina - anche in Calabria c’è chi ha pensato bene di riprendere questa pratica agricola sia per produrre grani tipici che rischiavano di sparire, sia per tornare all’autosufficienza. Naturalmente, in un’epoca in cui la domanda di grano è così pressante in tutto il Mediterraneo, la coltura ha assunto anche una forte valenza economica.
Soprattutto se associata anche alla produzione di pasta, pane e di tutti gli altri prodotti realizzati con la farina che poi finiscono sulle tavole degli italiani.
Ricorda il grande geografo Lucio Gambi che ancora a fine Ottocento e quindi già nella fase del declino della coltura, ben 180.000 ettari di territorio Calabrese era adibito a grano. Il Marchesato Crotonese era, in particolare, la zona da cui il grano veniva addirittura esportato nel resto d’Italia. Ma anche nei piccoli paesi di montagna, come Falerna, ogni terreno in piano era adibito a grano ed ogni paese aveva il suo proprio granaio dove la popolazione si approvvigionava. Per non parlare dei numerosi mulini ad acqua che dai chicchi producevano la farina. Quella del grano è quindi una coltura tradizionale del Sud e della Calabria. In questo senso, gli organizzatori dell’evento, in piena coerenza con la missione del Festival, hanno inteso contribuire alla ripresa di un’attività agricola vocazionale ed ormai strategica per l’area dei monti Reventino e Mancuso.
Naturalmente, oltre alle attività manuali delle varie fasi della lavorazione, si svolgerà poi una vera e propria festa, con anche cibo e musica.