‘Ndrangheta: Reggio, a 3 associazioni immobile confiscato a clan

Reggio Calabria Attualità

E' stato consegnato questo pomeriggio a Reggio Calabria un bene confiscato alla 'ndrangheta. Il Comune, infatti, ha donato un immobile di contrada Arangea della citta' a tre associazioni di volontariato: l'A.n.p.a.n.a. Gepa, Magnolia e Gastretto. La consegna e' stata fatta dal sindaco Giuseppe Raffa, alla presenza del sottosegretario all'Interno Nitto Palma, del prefetto Luigi Varratta e dal governatore Giuseppe Scopelliti. "In questo periodo di governo Berlusconi, anche in ragione delle norme che sono state inserite nei vari pacchetti antimafia, il contrasto alla criminalita' organizzata, il recupero dei patrimoni illeciti si e' amplificato. Questa e' l'ennesima dimostrazione dell'azione dello Stato: un bene sequestrato alla 'ndrangheta che e' stato consegnato al Comune per un utilizzo dai fini sociali. Devo dire sul piano personale che e' una circostanza a me molto gradita perche' non posso dimenticare che insieme al collega Cisterna sostenni l'accusa proprio nel processo 'Valanidi' che fu quello all'interno del quale poi venne condannato Palumbo. Per il resto l'agenzia per i beni confiscati e' evidentemente uno dei metodi dell'azione di contrasto alla criminalita': spiace semplicemente che possa essere utilizzata per forme di professionismo di antimafia. Spiace che, nonostante il corso della campagna elettorale,, il centrodestra aveva chiaramente detto che bisognava privilegiare il merito e superare nelle assunzioni forme amicali, proprio in riferimento all'agenzia. C'e' stata un'interrogazione parlamentare da parte di deputati PDL che hanno posto in luce un problema che forse meritava un maggiore approfondimento. Abbiamo modificato la normativa sui procedimenti di prevenzione che vanno avanti anche in caso di morte del soggetto verso cui erano stati attuati. Il numero dei beni confiscati e' enorme. Registro che vi e' un certo ritardo dovuto probabilmente alle circostanze che sono a tutti note nella costituzione delle sedi secondarie: fatta quella di Roma, si sta procedendo per Napoli e si procedera' per Palermo, devo dire pero' che anche a fronte dell'enorme massa di beni molti dei quali non sono di particolare valore, e' singolare il fatto che, ad oggi, il direttore dell'agenzia non si sia avvalso delle prefetture territorialmente competenti con i relativi nuclei di supporto come previsto dalla normativa vigente varata dal Governo". Il prefetto di Reggio Calabria, Luigi Varratta, da parte sua, ha sottolineato che quello dell'assegnazione dei beni confiscati per fini sociali e' "un percorso intrapreso gia' da tempo e sul quale continuiamo a procedere: ne abbiamo ancora da assegnare. Sono risultati importanti per il territorio, segnali significativi per la societa' perche' rafforzano anche il rapporto, la fiducia dei cittadini nei confronti dello Stato e delle istituzioni, che oltre a far vedere la presenza e la forza dello stato in territori come questi che sono pervasi da fenomeni criminali moto forti". Il Sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Raffa ha messo in evidenza come la presenza dell'Agenzia per i beni confiscati, dopo l'approvazione dell'apposito regolamento, a fornito "un ulteriore input sapientemente coordinato dal prefetto, che ci ha sempre assistito e dimostrato molta vicinanza sapendo che andiamo ad affrontare percorsi anche nuovi, molto articolati. Noi oggi siamo molto soddisfatti e ringraziamo le associazioni che con spirito di collaborazione hanno accattato questa struttura che necessita di qualche aggiustamento che pero' saranno promotori anche loro nel renderla fruibile. Ribadiamo il concetto che lo stato c'e' in questo territorio". Alla consegna del bene ha preso parte anche il Governatore Giuseppe Scopelliti, per il quale "il tema della battaglia della legalita' e dell'utilizzo dei beni confiscati rientra in quella strategia che vede coinvolte anche le istituzioni locali: pronte a dare una risposta importante al territorio e far divenire questi luoghi prima accessibili a pochi, patrimonio della collettivita'. Si tratta di un esempio per i giovani: un riferimento importante per ribadire che chi preferisce la strada della criminalita' prima o poi paga. Questi spazi fruibili al cittadino comune e riconsegnati alla collettivita'. E' questa la battaglia che le istituzioni devono continuare a condurre in modo coeso collegiale per dimostrare che la strada della legalita' rappresenta l'unica via percorribile per la crescita e lo sviluppo futuro del nostro territorio".