Torna in Sila “La montagna di chi legge”, appuntamento al Mabos
La montagna è il luogo della riflessione e della catarsi oltre ad essere la celebrazione del limite e della sfida per l’uomo. Dalla montagna, ci giunge l’insegnamento su come vivere e osservare l’esistenza attraverso la sua suggestiva bellezza e la sua sublime potenza.
Ecco perché parlare di libri e raccontare storie diventa speciale se avviene sulle alte vette. Ancora di più se ciò avviene fra gli alberi della Sila, nell’ecosistema complesso e affascinante che compone l’altopiano calabrese.
Il Barattolo Ecotronei lo fa da tre anni, da quando ha dato vita a “La montagna di chi legge. Letture per piccoli e grandi all’ombra della Sila” con la collaborazione artistica della redattrice Erminia Madeo, organizzando ogni anno presentazioni di libri su vari temi di discussione, quali le donne, la tutela dei bambini, l’amicizia, e avvalendosi della disponibilità di autori calabresi e non solo.
La rassegna quest’anno si terrà – al termine della stagione estiva – in un’altra zona della Sila piccola, il Mabos, il Museo d’Arte del Bosco della Sila, dove sarà ospitata per una giornata all’insegna dei libri, dell’arte e della poesia.
L’appuntamento è previsto per domenica prossima, 24 settembre alle 10.30 e si articolerà in vari momenti. Ospite d’onore della giornata sarà l’autrice Fioly Bocca, che presenterà il suo libro Quando la montagna era nostra (Garzanti, 2020).
“Siamo giunti alla terza edizione - dichiara la curatrice della rassegna Erminia Madeo - e siamo felici dell’andamento della nostra iniziativa. In questi tre anni, con Maria Assunta Albi, la presidente de Il Barattolo, Giovanni Vizza e gli altri dell’associazione, ho incontrato tanti appassionati, sia della montagna che dei libri, abbiamo letto insieme pagine preziose per la nostra anima, abbiamo riflettuto ad alta voce, ci siamo interrogati sull’andamento delle cose del mondo, sul nostro futuro”.
“Farlo in questi luoghi e con queste suggestioni - conclude - è un valore aggiunto che non ha valore quantificabile. Il resoconto è estremamente positivo e speriamo – quest’anno – di poter ampliare il nostro pubblico e i nostri interessi cambiando lo scenario, questa volta entrando in un luogo sacro dell’arte del nostro bosco, il Mabos, dove entreremo in punta di piedi e ci nutriremo delle sensazioni che ci arriveranno dalle opere d’arte che lo compongono”.