Crosia. Lottizzazione abusiva in località Fiumarella, sequestrate sette strutture
Un lottizzazione che si ritiene costruita abusivamente è stata sequestrata dai Carabinieri Forestale di Rossano insieme ai loro colleghi di Castrovillari e Mottafollone.
Si tratta in particolare di sette corpi di fabbrica, costituiti ciascuno da due unità abitative uguali nella dimensione e nella forma, composte da un piano terra e un sottotetto, che sono stati edificati in località Fiumarella, nel comune di Crosia.
Le strutture sono state realizzate in due momenti distinti, tre di queste sono in gran parte finite mente quattro sono ancora in fase di costruzione.
Secondo i militari sono state realizzate violando la disciplina pianificatoria urbanistica e i titoli di autorizzazione sono considerati in contrasto con le normative previste.
Le indagini fanno ipotizzare che in quell’area e per quelle strutture, siano stati rilasciati dei permessi a costruire “in carenza di qualsiasi strumento urbanistico di esecuzione, su terreni di estensione inferiore a quella per la quale la normativa consente l’edificazione ed in area priva di qualsivoglia opera di urbanizzazione secondaria”, precisano gli investigatori.
Il tutto violerebbe quindi la legge urbanistica della Regione Calabria che regola le aree oggetto di interventi edilizi. Per questi motivi, ed in virtù della trasformazione del territorio effettuata senza un strutturale comunale, si ipotizzano la Lottizzazione abusiva e reati contro la Pubblica Amministrazione.
Il valore delle quattordici unità abitative sequestrate si stima non sia inferiore ai seicento mila euro. Denunciati anche il rappresentante legale della ditta esecutrice dei lavori, i due progettisti e direttori dei lavori, due tecnici comunali all’epoca dei fatti responsabili del settore urbanistica e che a vario titolo dovranno rispondere di abuso d’ufficio e violazione urbanistica.
Il decreto di sequestro preventivo è stato emesso dal Gip del Tribunale di Castrovillari, su richiesta della Procura di Castrovillari, diretta dal procuratore Alessandro D’Alessio.