Rossano. Detenuto tenta di strangolare un agente penitenziario
Un’altra aggressione subita da un agente tra le mura di un penitenziario si registra in Calabria. Questa volta la vittima è stato un poliziotto in servizio nel carcere di Rossano, nel cosentino, afferrato al collo da un detenuto nel tentativo di strangolarlo.
A denunciare l’accaduto è ancora una volta il Sappe, in particolare Giovanni Battista Durante, segretario generale aggiunto e Damiano Bellucci, segretario nazionale.
Secondo quanto riferito dai due dirigenti del sindacato di categoria, il recluso, di enorme stazza fisica, avrebbe messo in pericolo “seriamente” la vita dell'agente che per puro caso sarebbe riuscito a divincolarsi e ad evitare il peggio.
Portato immediatamente in ospedale, il poliziotto è stato visitato e sottoposto alle cure del caso, ed al momento la prognosi è di 15 giorni.
L’autore dell’aggressione – secondo quanto riferito ancora da Durante e Bellucci - in passato era stato allontanato da Rossano per problemi di ordine e sicurezza.
Proprio per questo i due sindacalisti si chiedono come mai sia stato nuovamente trasferito nello stesso istituto: “Peraltro, ci riferiscono anche che pochi giorni prima un altro detenuto aveva aggredito un agente con le stesse modalità” affermano.
Secondo Durante e Bellucci il carcere di Rossano necessiterebbe al più presto di un vertice stabile: “Ricordiamo che al momento - precisano i segretari del Sappe - c'è un direttore in missione, pochi giorni a settimana”.
La Sigla avanza poi la richiesta di un immediato trasferimento dei detenuti facinorosi e, soprattutto, di “un’adeguata riorganizzazione” di tutte le carceri, “affinché sia posta fine a questo stillicidio di continue aggressioni al personale. Chiediamo, quindi, l'apertura di un tavolo di confronto con i vertici politici e amministrativi, per rivedere l'organizzazione e la gestione dei detenuti”, concludono Durante e Bellucci.