Anche il Partito del Sud Reggio Calabria al flash mob per il Porto di Gioia Tauro
Il Partito del Sud-Meridionalisti Progressisti aderisce e sostiene il flash mob promosso per il 17 ottobre prossimo nel porto di Gioia Tauro, perchè ne condivide le rivendicazioni. E' quanto confermano in una nota Natale Cuccurese, segretario nazionale del Partito del Sud -Meridionalisti Progressisti e Massimo Cogliandro, Segreteria di Reggio Calabria.
"Con la nuova normativa europea Ets infatti - continua la nota - i porti ad essere maggiormente penalizzati, guarda caso, saranno quelli italiani a partire da quello di Gioia Tauro ed in generale tutti quelli del Sud. D’altra parte pur di favorire esclusivamente la deragliante locomotiva delle regioni padane, i governi italiani, da sempre all'inseguimento di folli teoremi suprematisti leghisti e protoleghisti ad esclusivo vantaggio del Nord, continuano a non investire e a non dare idonei collegamenti ferroviari ed autostradali ai porti del Sud. Così hanno perso l'occasione di far crescere l'intero Paese ed ora i nodi vengono al pettine. Questa loro politica ha permesso alla marocchina Tangeri di diventare il primo porto merci del Mediterraneo, non investendo nei porti italiani al centro del Mediterraneo, come Augusta o Gioia Tauro".
"Porti che - aggiunge il Partito del Sud - non sono collegati con il resto dell’Europa, e quindi non riescono a crescere, visto che non è stata completata quell’alta velocità e l’alta capacità ferroviaria, che qualcuno impunemente ha fatto fermare a Salerno per risparmiare i quattrini necessari a collegare “quattro cialtroni meridionali”, non capendo che in questo modo castrava il Paese!"
"Ora la Ue, con le sue politiche da sempre a favore dei paesi del Nord Europa, sfrutta l’occasione fornita dai miopi politicanti antimeridionali italiani, al governo per dare il colpo definitivo a Gioia Tauro e al Sud, affossando così anche l’intera Italia. Non sia mai che si metta in discussione il primato del porto di Rotterdam! Il Partito del Sud auspica un ravvedimento operoso dell’Unione Europea nell’imminente riunione del 16 ottobre, della specifica Commissione Ambiente, che possa permettere il rilancio green del porto attraverso l’assunzione governativa di impegni concreti, perché l’infrastruttura è fondamentale per l’eventuale creazione della Zes ed è pilastro centrale dell’economia Calabrese".
"Concetti comunque impossibili da spiegare ai leghisti e protoleghisti al governo e che ora dopo essere diventati proni complici del “ce lo chiede l’Europa”, accusano su altri fronti la Ue di improbabili complotti. Penalizzare gravemente un porto in pieno rilancio come Gioia Tauro (produce il 40 % circa del Pil da aziende private della regione) significherebbe affossare la Calabria ed il Mezzogiorno ed indebolire il Paese intero, altro che Ponte sullo Stretto e altre amenità usate come arma di distrazione di massa nei confronti dei cittadini meridionali in attesa del colpo di grazia al Mezzogiorno con l’Autonomia Differenziata Regionale".