Sanità. Produttività 2021 alla Dulbecco, Usb: riconoscere diritti lavoratori o sarà agitazione
Venerdì scorso, 6 ottobre, era prevista una riunione fondamentale delle RSU della “Renato Dulbecco”. Un incontro che doveva avere come tema centrale il pagamento della produttività 2021 per i lavoratori del “Pugliese-Ciaccio”.
Oltre a questo importante tema si doveva anche discutere sull’allineamento retributivo tra i lavoratori delle due aziende oramai fuse, partendo dal nodo del riconoscimento economico del tempo di vestizione anche per i dipendenti del Pugliese e avviando la discussione inerente ai buoni pasto.
Una riunione che però non si è potuta svolgere per l’assenza del numero legale, che non si è raggiunto perché molti degli eletti in seno alle Rappresentanze sindacali, appartenenti alle Organizzazioni firmatarie di Contratto, non si sono presentati.
Gli istituti del tempo di vestizione e dei buoni pasto, inseriti nel Ccnl dal 2018, “attualmente non sono riconosciuti ai lavoratori (per i dipendenti ex Mater Domini il tempo di vestizione è stato introdotto pochi mesi fa) perché i sindacati che hanno firmato la contrattazione aziendale decentrata (Cgil, Cils, Uil, Fials, Nusid e Nursing Up) non li hanno fatti inserire; troviamo poco rispettoso nei confronti di tutti i lavoratori boicottare e far fissare “a data da destinarsi” una riunione che avrebbe potuto sbloccare almeno il pagamento della produttività 2021 per il lavoratori del Pugliese” sbottano dalla Usb Sanità “Renato Dulbecco”.
Per la Sigla, in questo momento, secondo i dati forniti da Mediobanca, i salari di tutti i lavoratori hanno perso il 25% del potere di acquisto: in prativa è come se un quarto dello stipendio fosse sparito nel nulla, mangiato dai rincari di carburanti, bollette e beni di prima necessità.
“In questo quadro - prosegue la Usb - sbloccare la produttività del 2021 avrebbe dato un minimo di ossigeno ai lavoratori e alle loro famiglie, che oramai da molto tempo non riescono più ad arrivare a fine mese. Per questi motivi è ancora più grave l’assenza del numero legale, ed è ancora più grave che alcuni lavoratori che si sono candidati e sono stati eletti nelle Rsu non rispettino il mandato datogli dai loro colleghi, cercando di tutelarli il più possibile e facendogli riconoscere immediatamente quello che gli spetta per legge”.
Come ribadito più volte per l’Usb della “Renato Dulbecco” in questo momento non sono più rinviabili i temi che riguardano la produttività 2021, l’erogazione per tutti del tempo di vestizione e dei buoni pasto, con il recupero immediato degli arretrati maturati su questi due istituti previsti per legge oramai dal 2018.
“Per combattere un carovita che sta spingendo sul lastrico il lavoratori della Sanità oltre che pretendere, come stiamo facendo a livello nazionale, la ridiscussione di un Ccnl firmato già scaduto” l’Usb continua quindi a chiedere che gli istituti contrattuali già riconosciuti su tutto il territorio nazionale vengano resi validi anche per la “Dulbecco”, riconoscendo anche i relativi arretrati.
Il momento di emergenza retributiva e sociale che si sta vivendo, precisano ancora dall’Unione Sindacale, impone dunque la massima velocità e serietà: “questo motivo non possiamo più tollerare inutili balletti all’interno delle RSU e non possiamo rischiare che anche la prossima riunione salti per mancanza del numero legale”.
A questo scopo, se le richieste fatte sulla Produttività 2021, tempo di vestizione e buoni pasto, non verranno accolte al più presto, l’Usb minaccia “opportune procedure” presso l’Ispettorato del Lavoro e per l’indizione dello Stato di Agitazione.