Prodotti ittici non tracciati destinati al mercato siciliano. Sequestri e multe
Si è conclusa questa mattina, mercoledì 11 ottobre, un’operazione condotta della Capitaneria di porto di Reggio Calabria, congiuntamente a personale della Polizia Stradale, finalizzata a contrastare il commercio illegale di prodotti ittici pescati di frodo e senza tracciabilità.
L’attività è stata effettuata mediante il controllo di automezzi che trasportano pesce per via marittima, nello Stretto di Messina, tra la Calabria e la Sicilia. Attività che serve a prevenire l’immissione nel circuito commerciale di alimenti “non sicuri”, in quanto non tracciati e di conseguenza non sottoposti a verifiche sanitari.
Ed è così che si è arrivati al sequestro amministrativo di oltre 1.600 chilogrammi di prodotti ittici, del valore commerciale stimato al dettaglio di oltre 35 mila euro.
Nello specifico, sono stati posti i sigilli a circa 1.500 chili di tonno rosso (Thunnus Thynnus), esemplari di particolare pregio ed assoggettati ad una rigorosa normativa di tutela nazionale e comunitaria; nonché a 140 chilogrammi di nasello (Merluccius Merluccius).
I prodotti sono stati rinvenuti, stoccati alla rinfusa ed in parte all’interno di cassette in polistirolo, privi documenti di tracciabilità, all’interno della cella frigo di un automezzo gestito da una ditta individuale siciliana, in transito nel porto di Villa San Giovanni ed in procinto di imbarcarsi, nelle primissime ore del giorno, su un traghetto diretto a Messina.
Dopo essere stato sottoposto ad una prima ispezione da una pattuglia della Polizia stradale, nello svolgimento di un ordinario posto di controllo, il mezzo “sospetto” è stato controllato presso i locali della Capitaneria, dove i militari hanno proceduto - avvalendosi del supporto del servizio veterinario dell’Azienda sanitaria provinciale reggina - ai prescritti accertamenti.
L’esito ha rivelato la totale assenza della documentazione obbligatoria per legge, finalizzata ad assicurare la rintracciabilità dei prodotti in tutte le fasi della produzione, della trasformazione e della distribuzione.
Nei confronti del conducente dell’automezzo, un uomo di venticinque anni residente in provincia di Palermo, nonché della titolare della ditta proprietaria del carico, è stato elevato un verbale di contestazione di illecito amministrativo di 4.500 euro.
Tutti gli esemplari assoggettati a sequestro, dichiarati non idonei al consumo umano dal medico veterinario intervenuto, sono stati avviati a distruzione e al conseguente smaltimento a norma di legge.
Le attività di controllo proseguiranno anche nei prossimi giorni allo scopo di garantire che, a tutela del fondamentale diritto alla salute, sulle tavole dei consumatori giungano prodotti della pesca tracciati e sicuri.