Intimidazioni: Pacenza (Pdl), clima elettorale avvelenato e sleale

Calabria Attualità

“Un clima elettorale, avvelenato e sleale, che sta alimentando fra i cittadini sentimenti di rabbia e repulsione verso la politica, tanto da arrivare a colpire il cuore delle istituzioni calabresi nella persona della vicepresidente della Regione Antonella Stasi. A mio avviso, è questo un segnale esplicito a moderare i toni, soprattutto da parte di chi si candida a guidare un’istituzione importante come il Comune di Crotone”. Il segretario della Commissione regionale contro il fenomeno della mafia, Salvatore Pacenza (Pdl), esprime tutta la sua solidarietà e la sua vicinanza umana alla vicepresidente della Regione, Antonella Stasi, che è stata fatta bersaglio di un inquietante atto intimidatorio. Nella giornata di mercoledì, infatti, un plico giallo (contenente un proiettile calibro 9 e una lettera con frasi farneticanti) è stato fatto recapitare presso gli uffici istituzionali della vicepresidente situati in via Marsala a Catanzaro.

“Nel mirino dei ‘soliti ignoti’ – prosegue l’onorevole Salvatore Pacenza – finisce non solo la figura istituzionale di Antonella Stasi, ma anche la sua attività imprenditoriale. E fa specie. Perché politica e imprenditoria sono proprio i due settori da cui si deve ripartire per ricostruire la Calabria. Ma se si continua a minare proprio la serenità e l’autonomia di imprenditori e rappresentanti istituzionali. Con questo clima diventa davvero difficile mantenere la lucidità necessaria a condurre un’attività amministrativa efficace e programmatica. Da quanto appreso dai giornali – continua l’onorevole Pacenza - sembrerebbe che, nella lettera minatoria indirizzata alla vicepresidente Stasi, si parli di rivendicazioni nei confronti di un presunto potere lobbistico esercitato, in questo particolare momento, proprio dagli imprenditori nei provvedimenti adottati dalle istituzioni. A tal proposito, vorrei rivolgermi agli autori di queste parole farneticanti per dirgli che ciò che sostengono è in parte vero! Ma non nel senso che intendono loro. Le istituzioni calabresi, infatti, stanno davvero dialogando molto e proficuamente con gli imprenditori locali al fine, non certo di produrre vantaggio esclusivo di questi, ma per creare sviluppo e benessere in una regione fanalino di coda in Italia e in Europa. In Calabria, vada ben inteso, non c’è più spazio per gli interessi di parte, ma è coscienza di tutti che bisogna lavorare in sinergia e con unità d’intenti per costruire un nuovo modello di sviluppo che riguardi l’intera collettività”.