Ama Calabria, le “Note a margine” di Piovani salutate con una lunga standing ovation
Note “sussurrate” accompagnate da parole, immagini e disegni che, tutte insieme, hanno narrato ricordi e aneddoti di una vita. Un amarcord dai toni pacati con alcuni momenti in cui ci si è abbandonati ad una inattesa ilarità. Ieri sera, al Teatro Grandinetti Comunale di Lamezia Terme, le “Note a margine” di Nicola Piovani (QUI) non sono state solamente appunti scritti sullo spartito per ricordare alcuni particolari passaggi orchestrali: è stata un intimo racconto di storie vissute da un uomo che ha dedicato la sua esistenza alla musica. L’evento è stato organizzato da Ama Calabria, diretta da Francescantonio Pollice.
Con una insospettata semplicità che appartiene ai più esperti intrattenitori, Piovani si è raccontato senza fronzoli e in maniera diretta al suo pubblico. Parole e musica, supportate da immagini dei film musicati e da disegni di Milo Manara, hanno mostrato il vero volto del musicista romano, quello più vero senza filtri o forzature.
Dalla perplessità di scrivere la colonna sonora del film “La notte di San Lorenzo”, dei fratelli Taviani, «un altro film sulla resistenza?» al lungo rapporto con Federico Fellini, suo amico di vita per il quale ha composto le musiche di “Ginger e Fred”, “Intervista” e “La voce della luna”, passando per “Caro diario” di Nanni Moretti e “Jamon jamon” (Prosciutto prosciutto) di Bigas Luna, fino all’indimenticato “La vita è bella”, è stato un breve e descrittivo viaggio di alcune delle sue più belle colonne sonore.
Non privi di emozioni e di una struggente malinconia “Il volo di Icaro” e “Partenope”, brani non inseriti nelle colonne sonore. Intensa anche l’esecuzione de “Il suonatore Jones”, composta per l’album di Fabrizio De Andrè “Non al denaro, né all’amore, né al cielo”.
Tra le “Note a margine” divertente il momento vissuto con Federico Fellini. Un’avventura grottesca che, di ritorno a casa, li vide perdersi in auto in una scorciatoia consigliata al regista per evitare il traffico.
Attraversata una strada non proprio “rassicurante”, finiti nei pressi di un campo rom, Fellini vide uno scenario dai tratti poetici, laddove oltre al tramonto e ai suoi colori anche il fumo di un copertone che bruciava era una leggera nebbiolina.
Ha suscitato una piccola commozione il ricordo di Vincenzo Cerami, sceneggiatore con Roberto Benigni de “La vita è bella”, le cui foto sono apparse sullo sfondo del palcoscenico; un attimo in cui la performance di Nicola Piovani è sembrata maggiormente intensa.
A supportare il Maestro una band d’eccezione. Marina Cesari ai sassofoni, Marco Loddo al contrabbasso e Vittorino Naso alle percussioni non si sono limitati ad accompagnare Piovani, ma hanno creato le giuste atmosfere con interventi sempre efficaci.
Nicola Piovani ha dimostrato quanto sia profondo il rapporto con il pianoforte, diventando un corpo unico, in cui l’amore per quello strumento supera la sua tecnica. Le sue mani scivolano con delicatezza e leggerezza sui tasti bianchi e neri, a tratti sembra appena sfiorarli.
Il concerto si è concluso con una fiammeggiante esecuzione de “Il pianino delle meraviglie”, durante il quale il pubblico ha scandito il tempo battendo le mani, ultimo atto di un concerto terminato con una lunga standing ovation.
La stagione teatrale di AMA Calabria continuerà giovedì 16 e venerdì 17 novembre, rispettivamente al Teatro Comunale di Catanzaro e al Teatro Grandinetti di Lamezia Terme, con due repliche di “Tre uomini e una culla” con Giorgio Lupano, Attilio Fontana e Gabriele Pignotta. L’adattamento teatrale del film di Coline Serrau, per la prima volta in Calabria, è un riuscitissimo mix di tenerezza e divertimento che, per il susseguirsi delle vicende narrate, non mancherà di farci ridere.