Blitz nel crotonese, scoperta una nuova ‘ndrina: nove arresti

Crotone Cronaca

Ci sarebbe una nuova famiglia di 'ndrangheta operante nella provincia crotonese: questo l'inquietante sunto di un'operazione svolta alle prime luci dell'alba tra Isola Capo Rizzuto e Cotronei, che ha portato all'arresto di nove persone (5 in carcere e 4 ai domiciliari) ritenuti intranei alla famiglia dei Macario, orbitante nella cosca degli Arena.

L'operazione, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro, è stata svolta dai Carabinieri delle compagnie di Crotone, Cirò Marina e Petilia Policastro, con l'ausilio dello Squadrone Eliportato Cacciatori Calabria e del nucleo cinofili di Vibo Valentia. Oltre agli arresti è stato eseguito anche un sequestro preventivo di 45 mila euro.

Per i soggetti coinvolti, l'accusa è, a vario titolo, di associazione a delinquere, estorsione, danneggiamento, falso materiale e ideologico, truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, invasione di terreni o edifici, furto in abitazione e calunnia: tutti reati aggravati dal metodo mafioso.

MINACCE E VIOLENZA PER IMPORSI

Una vicenda che nasce nella località turistica di Marinella, ad Isola Capo Rizzuto. Il proprietario di un immobile con annesso terreno agricolo denunciò le pressioni e le minacce volte a cedere il terreno, oltre alla forzata assunzione di un soggetto (ritenuto legato al sodalizio) come guardiano. Tra il 2019 ed il 2022 sono state così svolte numerose intercettazioni - ambientali, telefoniche e telematiche - che hanno permesso di svolgere pedinamenti e controlli, confutando quanto denunciato.

L'attività ha portato infatti alla scoperta di una famiglia di 'ndrangheta mai censita prima d'ora, quella dei Macario, considerata come rientrante nella più nota cosca degli Arena tramite dei legami di parentela.

L'attività del gruppo si sarebbe concentrata quasi esclusivamente in località Marinella, con l'imposizione di servizi non richiesti come quello della guardiania appunto.

La forza intimidatrice del gruppo sarebbe stata documentata sia verso privati cittadini che verso attività commerciali e turistiche. Oltre alle minacce, il sodalizio sarebbe responsabile di almeno dieci danneggiamenti tra incendi, furti e tagli intimidatori di piante, per un danno stimato in circa 100 mila euro.

LA TRUFFA SUI TERRENI AGRICOLI

L'attenzione del gruppo sarebbe stata poi concentrata ad un articolato sistema di truffe legate ai terreni agricoli a danno di alcune agenzie regionali e nazionali.

In almeno sei casi il sodalizio sarebbe riuscito ad appropriarsi indebitamente di alcuni terreni dati in uso dall'Arsac, intimorendo i legittimi proprietari ed arrivando al punto di minacciarli e calunniarli tramite pretestuose azioni legali.

Grazie al possesso dei terreni, tramite il coinvolgimento di tre presunti prestanome - tra l'altro risulatati tutti percepire il Reddito di Cittadinanza - avrebbero prodotti falsi documenti sull'uso o sul possesso anche di altri terreni, spesso in uso a persone estorte o addirittura ignare, al fine di ottenere i contributi economici erogati dall'Agea e dall'Arcea. Complessivamente, tra il 2019 ed il 2022 sarebbero riusciti ad ottenere ben 45 mila euro, oggi oggetto del sequestro preventivo.

LE ATTENZIONI VERSO I CARCERATI

Degna di nota, infine, l'attenzione rivolta dal capo cosca - attualmente in stato di arresto nel carcere di Castrovillari - verso gli altri carcerati. Lo stesso infatti, tramite un cellulare introdotto illecitamente nel penitenziario, sarebbe riuscito a comunicare con i componenti del suo nucleo familiare, al quale diceva di rivolgersi ai responsabili delle altre cosche affinché si facessero carico dei problemi da risolvere.

Nel corso dell'operazione sono state svolte anche numerose perquisizioni personali e domiciliari. Uno dei soggetti coinvolti è stato fermato questa mattina in Sicilia, nel porto di Palermo, dove rientrava da un crociera nel Mediterraneo.

I NOMI

In carcere sono così finiti: Maurizio Pugliese (57 anni), inteso Macario, ritenuto a capo dell’organizzazione insieme al fratello Michele Pugliese (61), inteso Macario, entrambe di Isola Capo Rizzuto; Giuseppina Giordano (55), moglie di Maurizio Pugliese, anche lei di Isola Capo Rizzuto; ed i loro figli Vincenzo (33) e Vittorina Pugliese (36).

Domiciliari invece per Giovanni Barberio (60 anni); Antonio Pugliese (39), inteso Toto Macario e Todareddo Macario; Mariangela Pugliese (39); e Giuseppe Vallone (22).