Propose assunzione moglie alla Regione, a giudizio ex assessore
E' stato rinviato a giudizio, oggi a Catanzaro, l'ex assessore regionale Egidio Masella, in quota a Rifondazione comunista, che dovra' rispondere dell'accusa di tentato abuso d'ufficio, per aver proposto l'assunzione di sua moglie nella struttura speciale del suo assessorato. Il processo avra' inizio il 30 settembre davanti al tribunale di Catanzaro, dove sara' difeso dall'avvocato Nicola Carratelli. Lo ha deciso oggi il giudice dell'udienza preliminare Emma Sonni, che ha accolto la richiesta di rinvio a giudizio sostenuta in aula al pubblico ministero Gerardo Dominijanni. La vicenda giudiziaria ha seguito un lungo e contorto iter, che aveva gia' portato Masella nell'aula del tribunale di Catanzaro, il 30 luglio del 2007, dove il gup Antonio Rizzuti lo aveva prosciolto dall'accusa contestatagli. La Procura ne aveva chiesto il rinvio a giudizio al termine di un'inchiesta avviata nell' agosto 2005 , quandol'assessore aveva proposto di assegnare all'avvocato Lucia Apreda, sua consorte, il posto di responsabile amministrativo della struttura speciale. L'assegnazione, formalizzata con decreto presidenziale nel 224 del 16 settembre 2005, fu poi revocata dall'allora presidente Agazio Loiero, il quale spiego di essere venuto a conoscenza solo grazie alla campagna mediatica dell'identita' della persona proposta dall'assessore. A pochi giorni dai fatti Masella rassegno' le dimissioni. Dopo il primo proscioglimento di Masella - sentenziato sulla base del fatto che l'avvocato Apreda nulla intasco' mai a titolo di compenso perche' il suo contratto non fu mai stipulato -, la Procura di Catanzaro propose ricorso alla Corte d'appello, dove il caso fu discusso a novembre del 2008. I giudici di secondo grado, a loro volta, mandarono gli atti alla Corte di cassazione e fu il Giudice supremo, alla fine, a dare ragione alla Procura di Catanzaro, sottolineando come il "reato di tentato abuso d'ufficio si realizzi anche se la nomina della propria consorte non va in porto", a meno che l'assessore non rispetti l'obbligo di astensione. La Cassazione rimando' dunque gli atti al Tribunale di Catanzaro, dove oggi la nuova udienza preliminare a carico di Masella si e' conclusa con il rinvio a giudizio.