Il monito della Cei: la sanità è cruciale per la Calabria, la politica ne stia fuori
La sanità è una questione cruciale in Calabria ma anche per la democrazia. Lo ha ribadito il vescovo di Cassano allo Ionio e vicepresidente della Conferenza Episcopale Italiana, mons. Francesco Savino, durante il suo intervento a Rende, nel cosentino, dove ha partecipato ad un convegno che trattava proprio il delicato tema della “Decadenza del servizio sanitario nazionale”.
Davanti ad esponenti politici, a sindacalisti, a rappresentanti di categoria dei medici e ad economisti, numero due della Cei ha voluto puntare l’attenzione sul problema perché, ha detto deciso, di non vuole rendersi né “complice” e né “neutrale”.
Per mons. Savino infatti non è più tempo “di equilibrismi”, dicendosi anche preoccupato per il “menefreghismo e il silenzio degli onesti, come diceva il giudice Rosario Livatino” così come ha ammesso di esse preoccupato “della crisi della politica e dei partiti” sostenendo che i calabresi meritino “di più”.
Entrando nel merito della questione sanitaria il vicepresidente della Conferenza Episcopale ha ribadito che il primo elemento da cui partire sia la riorganizzazione della rete ospedaliera: “Quando nel 2016 venivano chiusi gli ospedali dove eravamo?” ha rimproverato, rilevando subito come senza una mappatura dei bisogni “non si va da nessuna parte”.
“Che fine ha fatto la medicina territoriale? Le case di comunità che fine hanno fatto? Tutto il comparto socio assistenziale che fine ha fatto?” ha poi domandato a se stesso ma soprattutto ai convenuti, sostenendo ancora ci voglia una cabina di regia “che non obbedisca ai soliti noti”.
“Vogliamo aprire una riflessione sul rapporto tra sanità pubblica e privata?”, ha infine chiosato, non senza un monito paterno ma non solo, quella cioè che la politica debba stare fuori dalla gestione della sanità.
Savino ha quindi parlato del disegno di legge sull’autonomia differenziata, anche qui dicendosi preoccupato: “Se dovesse passare questa legge, diventeremo ancora più poveri. E l'ora di non fare silenzio, è l'ora di osare. È l'ora del popolo delle beatitudini. Popolo basta con la paura”.
All’evento, coordinato da Franco Petramala, sono intervenuti, Carlo Guccione; Roberto Castagna, Segretario Generale della UIL della provincia di Cosenza; Giuseppe Lavia, Segretario Generale della CISL; Eugenio Corcione, Presidente dell'Ordine dei Medici; Giuseppe Nicoletti, economista; Massimiliano Ianni, della CGIL; e Roberto Pititto, dell'Associazione Medici Volontari.