Belvedere. Ad 83 anni si spegne Nicolina Carnuccio, significativa poetessa del Novecento
Ieri pomeriggio, venerdì 19 gennaio, ad 83 anni, dopo lunga malattia, è deceduta serenamente nella sua casa di Belvedere Spinello l’insegnante Nicolina Carnuccio, “poetessa sublime” così definita dall’Università delle Generazioni che la ritiene la poetessa calabrese più significativa del Novecento.
Per suo volere, riposerà nel cimitero della natìa Badolato che aveva lasciato quando era ancora adolescente, circa 70 anni fa, per il trasferimento della famiglia a Crotone.
Appena due mesi fa - il 16 novembre scorso - lo scultore Gianni Verdiglione le aveva dedicato una “pietra parlante” nell’antico borgo medievale badolatese, ponendola accanto a quella per la sorella suor Teresa Carnuccio, anche lei deceduta e poetessa inedita di raffinata sensibilità e alta spiritualità.
La maggior parte della produzione poetica di Nicolina (espressa prevalentemente in forma dialettale) è disponibile su vari siti internet, mentre finora aveva dato alle stampe tre libri: nel 2007 “Quando eravamo bambini io e i miei fratelli”, nel 2009 “A parrata ‘e mama” e nel 2014 “Paroli e pparoli”.
Per la sua poesia aveva ricevuto vari premi e riconoscimenti, anche a livello nazionale. "Speriamo che i figli vogliano pubblicare in cartaceo gli inediti che sappiamo essere ancora tanto numerosi e importanti", afferma Domenico Lanciano.