Consiglio regionale della Calabria, Filippo Mancuso (Lega) rieletto Presidente
Filippo Mancuso, della Lega, è stato riconfermato presidente del Consiglio Regionale della Calabria. 23 i voti ottenuti al primo scrutinio, il che significa che ne ha ottenuti anche due dell’opposizione, durante la seduta della massima Assise.
Dopo l’elezione del presidente l’assemblea legislativa procederà a quella dei due vicepresidenti e dei segretari questori, in entrambe i casi saranno uno ciascuno per la maggioranza e l’opposizione.
“Vi ringrazio per la fiducia che mi avete espresso, riconfermandomi nella funzione ... Spero, ancora una volta, di meritarmela, esercitando la funzione con il dovuto rispetto dello Statuto, del Regolamento e delle prerogative dei consiglieri, di maggioranza e di opposizione” ha affermato Mancuso subito dopo la sue riconferma.
“Nel quadro del pluralismo istituzionale, che vede presenti in quest’Aula le diverse opzioni politiche in rappresentanza del popolo calabrese - ha poi sottolineato - ribadisco l’auspicio che - pur nelle differenze di ruolo assegnateci dall’elettorato - perlomeno sulle questioni più delicate, il Consiglio regionale possa sempre più pervenire a una condivisione delle scelte legislative e amministrative volte a migliorare la qualità della vita delle nostre comunità”.
Dicendosi inoltre consapevole che la congiuntura nazionale e internazionale presenta delle criticità, influenzate anche dai mutamenti geopolitici internazionali “e dalle accelerate trasformazioni biotecnologiche che impattano - a partire dall’Intelligenza Artificiale - sul mercato del lavoro” Mancuso ha sostenuto come a tutti i componenti del Consiglio Regionale “sia richiesto un supplemento d’impegno che ci deve vedere uniti, per dare alla Calabria gli strumenti con cui fronteggiare le sfide del nostro tempo”.
“In questa direzione – ha poi puntualizzato - questa Presidenza seguiterà ad agevolare la sinergia fra il Consiglio e la Giunta regionale che ci ha finora consentito di approvare leggi importanti e riforme di sistema, alcune attese da decenni. Al contempo… seguiterà a concepire un Consiglio regionale che, in aderenza agli interessi generali, discute, approfondisce, coinvolge le istanze sociali e culturali della Calabria, e soprattutto decide”.
“Sapendo che i calabresi ci guardano e che da noi tutti, maggioranza e opposizione, si aspettano provvedimenti concreti e tempestivi, per rendere la Calabria più moderna, più vigile circa i bisogni del mondo produttivo e delle categorie sociali più svantaggiate, più attrezzata digitalmente, più attenta alla transizione ecologica e più competitiva” ha ancora precisato il presidente.
Mancuso ha toccato poi l’argomento degli impegni elettorali che si terranno quest’anno: “dal voto in 5 Regioni e 3700 Comuni tra cui 6 capoluoghi, al voto per il Parlamento europeo di giugno, ma questo Consiglio regionale, com’è stato nei due anni precedenti, grazie all’apporto di tutti noi, non tralascerà di fare tutto ciò che gli compete per stare sempre dalla parte dei calabresi. Nei primi due anni, ci si è concentrati nell’azione di recupero del protagonismo della Regione. Per questa seconda parte della Legislatura, il proposito è di raccogliere i frutti di quanto seminato e di continuare ad affiancare al dinamismo del presidente Occhiuto, l’azione innovativa e incalzante del Consiglio regionale”.
“Ritengo che l’Ente Regione abbia fatto tanto, per saldare i punti di forza del patrimonio identitario della Calabria con le dinamiche in atto nel Paese e in Europa. E che tuttavia ci sia ancora molto da fare, anche per riavvicinare i cittadini alla politica, attraverso il coinvolgimento della società civile nelle scelte della Regione. Ritengo altresì fondamentale, nell’azione di modernizzazione del sistema -Calabria, la partecipazione attiva dei cittadini, perché le iniziative della politica e delle Istituzioni calabresi possono essere più efficaci, se sostenute da una comunità coesa, laboriosa e solidale, pronta a mobilitare tutte le sue migliori energie, per costruire - nel rispetto della legalità e del bene comune - il proprio futuro”, ha concluso Mancuso.