Confcooperative Calabria, Camillo Nola rieletto presidente

Calabria Attualità

L’assemblea regionale di Confcooperative Calabria riunitasi a Catanzaro, nell’auditorium Alexis della Banca Centro Calabria, in un grande momento di partecipazione e democrazia ha rieletto come presidente regionale Camillo Nola, presidente di una cooperativa del settore agricolo.

La nomina è arrivata al termine di un’assemblea partecipata e ricca di spunti di riflessione, con interventi di grande valore portati da tante cooperatrici e cooperatori in rappresentanza della complessa e variegata base sociale dell’associazione, che rappresenta settori che vanno dall’agricoltura al socio-sanitario ed è presente in tutti i territori regionali, da Crotone a Reggio Calabria, passando per le province di Cosenza, Catanzaro e Vibo Valentia.

Nola, eletto all’unanimità con voto elettronico così da garantire la massima partecipazione e democrazia, con questo incarico è giunto al terzo mandato; dovrà guidare il mondo della cooperazione calabrese in una fase di enormi cambiamenti, sia a livello regionale che internazionale, con la sfida globale della transizione ecologica, la crisi del settore agricolo, la messa a terra dei fondi del PNRR, e l’autonomia differenziata che saranno al centro dell’agenda pubblica. Nel suo discorso Camillo Nola ha toccato punti significativi dell’azione di Confcooperative Calabria e dell’intero mondo cooperativo Calabrese.

Il presidente ha sottolineato che: “Ancora una volta il modello cooperativo si è dimostrato il più resiliente durante la crisi pandemica e la spirale inflattiva. Abbiamo tenuto in vita interi settori, come quello della cura, dell’assistenza e dell’inclusione dei soggetti svantaggiati, e combattuto duramente il fenomeno del dumping che danneggia l’immagine e il valore della buona cooperazione. Adesso dobbiamo puntare sull’allargamento della base produttiva. Abbiamo bisogno però di maggiore semplificazione burocratica e velocità nell’erogazione delle risorse da parte delle istituzioni. La Zes Unica può essere, da questo punto di vista, grazie anche allo strumento del credito d’imposta, una prima risposta alle esigenze pressanti di sburocratizzazione".