Sversamenti nel Mesima, San Ferdinando: “serve un impegno comune”
“Se questa fosse una storia di fantasia, si potrebbero derubricare a bizzarra circostanza gli annunci contemporanei della nascita della riserva regionale Foce del Mesima e le misure cautelari inflitte ai responsabili degli sversamenti di percolato nello stesso fiume. La storia, però, non è di fantasia e il fiume come ricettacolo di liquami infetti e l’altipiano delle Serre come gigantesca discarica abusiva sono solo le ultime evidenze di condotte molto gravi che potrebbero ingenerare rassegnazione in chi, quotidianamente, subisce i costi dell’inquinamento e si ingegna come può per trovare soluzioni”.
Lo afferma in una nota l’amministrazione comunale di San Ferdinando, nel reggino, che comunque ribadisce di non volersi arrendere alla frustrazione: “l’ancora di salvezza, la scialuppa di salvataggio – viene evidenziato - deve giungere, in primis, dalla magistratura e dalle forze di P.G. grazie a cui, tassello dopo tassello, vengono svelate le malefatte perpetrate a danno dell’ambiente e della salute pubblica ma è altrettanto chiaro che, senza uno sforzo corale, ogni ipotesi di cambiamento risulta velleitaria”.
“Si può definire encomiabile – proseguono dall’ente - l’attenzione delle Procure verso i crimini ambientali, la gravità dei quali è assimilabile a quella dei reati associativi ma su temi del genere, tuttavia, non si può agire solo per delega: è necessario affiancare gli organi dello Stato con quelle azioni civiche di vigilanza, sensibilizzazione e impegno sociale utili a evitare ogni arretramento sul contrasto all’inquinamento”.
L'amministrazione di San Ferdinando, dunque, già impegnata nel risanamento ambientale, ha voluto ringraziare le forze dell'ordine e tutte le autorità coinvolte nella repressione degli illeciti ambientali ed è determinata a proseguire l’opera di tutela del territorio con attività di controllo e azioni legali anche collettive.
“La cura dell’ambiente – spiega l’amministrazione - è un valore in sé ma è anche lo strumento per garantire sviluppo economico e sicurezza dei cittadini; esiste una relazione diretta tra salute e ambiente, così come tra tutela ecologica ed economia locale. Molte comunità, in Calabria, subiscono le gravi conseguenze della mala gestio relativa al trattamento dei rifiuti e di quei comportamenti che, in nome del profitto senza scrupoli, uccidono i sogni e le speranze di intere popolazioni”.
“La protezione dell'ambiente, la salvaguardia dei corsi d'acqua e l’uso appropriato delle infrastrutture idriche e depurative – prosegue - sono priorità fondamentali per il Comune di San Ferdinando che rivolge un duplice appello a perseverare nelle azioni di tutela della natura e del paesaggio: agli organi inquirenti per il contrasto ai reati e alla società civile per promuovere la partecipazione spontanea e la cura condivisa dei beni comuni”.
“Questi eventi e queste notizie di reato, se da un lato preoccupano perché svelano l’indifferenza e l’arroganza di molti operatori ecologici, dall’altro rassicurano perché evidenziano lo sforzo repressivo degli inquirenti e indicano che si va nella giusta direzione, richiamando l'importanza di una vigilanza costante e di azioni incisive per preservare la natura e la sicurezza dei cittadini”.
“La legalità – continua la nota - non è un concetto astratto, ma un sistema di regole ben definito entro il quale organizzare la convivenza civile che si protegge a partire dai piccoli gesti della quotidianità ed è con questo convincimento che il Comune di San Ferdinando, di recente riconosciuto come “Plastic Free”, coadiuva il Wwf nella gestione della Riserva “Foce del Mesima” ed è impegnato in una importante opera di riqualificazione della fascia costiera”
La città di San Ferdinando rassicura quindi che continuerà a fare la sua parte impegnandosi a collaborare attivamente con le autorità competenti per individuare i responsabili di illeciti ambientali e ad adottare tutte le misure necessarie per proteggere l'habitat naturale e la bellezza del paesaggio.