Acqua, quanto mi costi? In Calabria la spesa media è di 349 euro all’anno
Secondo il XIX rapporto sul servizio idrico integrato pubblicato quest'oggi dall'Osservatorio Prezzi e Tariffe di Cittadinanzattiva, una famiglia calabrese spende in media 349 euro all'anno per la fornitura dell'acqua corrente, ben al di sotto della media nazionale che si attesta a 478 euro. Una cifra relativamente contenuta, che tiene comunque conto di un rialzo del 17,7% complessivo negli ultimi 5 anni.
Il rapporto ha preso in esame le tariffe applicate in tutti i capoluoghi di provincia italiani nel 2023 in riferimento ad una famiglia tipo composta da 3 persone un consumo annuo di 182 metri cubi. "Se ci attestassimo su un consumo di 150 metri cubi l'anno invece di 182, sarebbero risparmiati in media 101 euro, ossia quasi il 27%. Per una famiglia calabrese il risparmio si attesta sui 64 euro" viene spiegato nel rapporto.
LE GRANDI DIFFERENZE
Particolarmente curiosi sono i dati riferiti proprio ai capoluoghi calabresi, dove si registrano differenze nelle tariffe superiori anche ai duecento euro. Ad esempio, il comune più economico risulterebbe essere Cosenza, con una spesa media annua di soli 184 euro, seguito da Catanzaro con 276 euro.
Discorso diverso invece per le altre province. Crotone è la più cara di tutte, con una media di 449 euro, seguita da Reggio Calabria con 427 e da Vibo Valentia con 410. Quest'ultima provincia è quella dove è stato registrato l'aumento assoluto maggiore, pari al 16% rispetto allo scorso anno.
LA POCA CONSAPEVOLEZZA
Secondo il rapporto, i cittadini "sono poco consapevoli del proprio livello di consumo, visto che dichiarano di usare quotidianamente 62 litri di acqua, molto al di sotto del consumo medio ad abitante indicato da Istat in circa 215 litri al giorno. Quasi uno su tre non conosce il proprio fornitore del servizio idrico e oltre il 37% ritiene la bolletta troppo alta".
"Il 43% non conosce il bonus sociale e il 62% quello integrativo messo eventualmente a disposizione dal proprio comune di residenza. Inoltre, quasi l'80% vorrebbe ricevere informazioni circa l'impronta idrica dei prodotti che acquista, al fine di poter compiere scelte più responsabili" si legge ancora.
Inoltre emerge "che oltre il 90% si dichiara attento a non sprecare acqua, e lo fa essenzialmente preferendo la doccia al bagno, e utilizzando gli elettrodomestici a pieno carico. Circa la metà dei cittadini intervistati non beve regolarmente acqua di rubinetto e, sebbene la metà dichiari di avere a disposizione nel proprio Comune le cosiddette Case dell'acqua, quasi il 40% afferma di non aver mai fatto rifornimento presso le stesse".