Biologico e rinnovabili, Calabria tra le prime regioni in Italia
Una quota di emissioni pro-capite tra le più basse in Italia e un buon mix energetico, grazie a un tasso del 38% sul totale dei consumi proveniente da fonti rinnovabili.
Un dato ben superiore rispetto alla media nazionale del 18% circa. Buoni i risultati anche sulle comunità energetiche attivate, che nel 2022 hanno registrato un incremento di 3 unità, ma negativi i dati sugli assorbimenti naturali, inficiati dagli incendi propagati nella regione.
Performance distintive, inoltre, per il settore agricolo, con cui la regione si posiziona al secondo posto in Italia per quota di coltivazioni biologiche (al 36%) e tra le prime per minor utilizzo di fertilizzanti.
Sono questi solo alcuni degli elementi che qualificano la performance climatica della Calabria, esaminata in dettaglio dalla nuova piattaforma CIRO (Climate Indicators for Italian RegiOns), realizzata da Italy for Climate - centro studi della Fondazione per lo sviluppo sostenibile - in collaborazione con Ispra, che raccoglie, analizza con indicatori originali e mette a confronto dati e buone pratiche ambientali adottate dalle Regioni italiane per guidarle nel processo di decarbonizzazione dei propri territori.
Uno strumento intuitivo e fruibile con cui Italy for Climate intende fornire al dibattito pubblico e alle Amministrazioni locali un quadro completo e aggiornato che consenta di identificare, per singola regione e in confronto alle altre, gli elementi di forza, le aree di miglioramento e le migliori pratiche da adottare attraverso 26 indicatori articolati in 8 aree tematiche: emissioni, energia, rinnovabili, edifici, industria, trasporti, agricoltura e vulnerabilità.
«Per guidare con successo un territorio verso la transizione energetica - ha spiegato Andrea Barbabella, Coordinatore di Italy for Climate - è essenziale avere una visione completa dell’andamento dei principali indicatori climatici della regione, per identificare quali sono le aree che richiedono lo sviluppo di strategie mirate ed efficaci per mitigare e affrontare la crisi climatica. Con quest’obiettivo, insieme a Ispra, abbiamo voluto sviluppare una piattaforma di condivisione di dati e buone pratiche, selezionando 26 indicatori chiave, molti dei quali frutto di specifiche elaborazioni originali, per una lettura intuitiva e comprensibile dei principali indicatori in gioco».
Le aree tematiche in dettaglio:
Emissioni: la Calabria registra una buona performance, con emissioni pro-capite più basse della media nazionale, mentre sugli assorbimenti naturali l’andamento del 2022 è particolarmente negativo, a causa degli incendi che hanno colpito la regione.
Energia: la Calabria è una delle regioni italiane con i più bassi consumi di energia pro-capite in Italia e il mix energetico è sostanzialmente allineato con la media nazionale.
Rinnovabili: la Calabria è la quinta regione in Italia per quota di consumi energetici da fonti rinnovabili, pari al 38% (la media nazionale è circa 18%); buoni anche i risultati sulle comunità energetiche attivate, in totale 3 nel corso del 2022, mentre meno positiva è la performance per quanto riguarda i kW installati nel 2022, ben al di sotto della media nazionale.
Trasporti: sebbene le performance della Calabria siano positive dal punto di vista delle emissioni pro-capite nel settore dei trasporti, i risultati non sono altrettanto positivi né per quanto riguarda il tasso di immatricolazione, ancora sopra la media, né sulla quota di auto elettriche e di passeggeri nel TPL.
Edifici: la performance del settore è piuttosto positiva e sempre migliore della media nazionale, in termini di emissioni pro-capite del settore, di efficienza generale dei consumi e di quota di consumi elettrici (pari al 33%), anche grazie al clima mite che non richiede un alto fabbisogno per il riscaldamento; resta invece ancora bassa la quota di edifici in classe A.
Industria: l’industria della Calabria è caratterizzata da performance positive per quanto riguarda i consumi energetici in rapporto al valore aggiunto e la quota di consumi elettrici, che è in linea con la media nazionale, mentre le emissioni pro-capite del settore sono superiori alla media nazionale.
Agricoltura: la Calabria registra delle performance molto positive per il settore agricolo, è infatti la seconda regione in Italia per quota di agricoltura biologica (quasi 36%) ed è una delle regioni che usa meno fertilizzanti; anche le emissioni pro-capite del settore sono inferiori alla media nazionale, così come il numero di bovini allevati in rapporto alla popolazione (circa 63 capi ogni 1000 abitanti).
Vulnerabilità: il tasso di consumo di suolo della Calabria è inferiore alla media nazionale e il numero di eventi estremi in relazione alla superficie è stato basso nel 2022, mentre la quota di popolazione residente in aree a rischio alluvione (pari al 13%), così come anche le perdite della rete idrica (pari al 45%) sono in linea con la media nazionale.