Crotone. Successo, fallimento e ansia: al Pitagora gli studenti cercano se stessi
Successo, fallimento, ansia di scegliere, certezze, perenne performance… Queste sono le parole che hanno ispirato l’evento di orientamento che si è svolto martedì scorso, 23 Aprile, presso il Liceo Classico Pitagora di Crotone.
"Immagina - si legge in una nota dell'associazione Spalatori di nuvole - di trovarti in un luogo in fermento, come solo una scuola può essere. Siedi lì, tra volti curiosi e sorridenti, a volte perplessi ma pronti a esplorare nuove idee e a confrontarsi con punti di vista diversi. La domanda che risuona è sempre la stessa: Chi vuoi essere oggi?".
“Questa domanda pone al centro le persone e invita a esplorare l'identità individuale attraverso le attività che costruiremo insieme negli anni di progetto - racconta la prof.ssa Natascia Senatore, dirigente scolastica del Pitagora - ed è molto bello che si parli di Piano Z, mentre siamo abituati a considerare solo quello A e quello B come ripiego. Solo esplorando è possibile fare scelte consapevoli, facilitando così il pieno sviluppo del proprio progetto di vita, che consiste principalmente nella realizzazione personale e nell'interazione positiva con gli altri”.
Un evento di orientamento che non parla di futuro, quindi, ma del qui e ora.
146 studentesse e studenti delle classi quinte del liceo si sono alternati in sessioni da trenta minuti per incontrare quattro speaker, quattro storie, quattro professioni diverse, quattro modi differenti di pensare al presente e al futuro.
L'indipendenza, la curiosità insaziabile e la positività contagiosa di Sabrina Giordano, professoressa Associata in Statistica presso l'Università della Calabria, hanno ispirato le studentesse e gli studenti.
Giancarlo Fortino, ingegnere Informatico, ha stimolato domande e offerto prospettive stimolanti sul futuro dell'internet delle cose e della cibernetica. Professore Ordinario e Coordinatore del Dottorato di Ricerca in Ict presso l'Università della Calabria, Fortino ha condiviso la sua visione entusiasmante del mondo digitale con tutti coloro che lo hanno ascoltato.
Giancarlo Giaquinta, invece, ha portato una ventata di freschezza con la sua esperienza nel mondo delle startup innovative. Ingegnere e Responsabile Scientifico di Plastilab Srl, ha condiviso il suo mantra di vita: sognare, amare, osare. Le sue parole hanno risuonato con forza tra gli sguardi attenti delle ragazze e i ragazzi, incoraggiandoli a seguire le proprie passioni senza paura.
Infine Angelo Greco, avvocato, ideatore del portale di diritto “La Legge per Tutti” ha spronato le giovani e i giovani a innamorarsi non del risultato da raggiungere, ma del processo e della strada da percorrere.
Fuori dalle sessioni di confronto, è stato creato uno spazio dove poter riflettere sui successi e sui fallimenti, sulle proprie paure di sbagliare e di scegliere e sul coraggio di scelte guidate dalla ricerca della propria felicità. Qui le studentesse e gli studenti si sono trovati di fronte all’installazione che chiedeva loro “Cosa ti spaventa del futuro?”.
Hanno lasciato traccia delle piccole e grandi paure, da quella della solitudine , a quella di non realizzare i propri sogni o di deludere le aspettative di chi li ama.
Un evento dunque che non voleva dare risposte ma fare domande, insinuare dubbi e incoraggiare e sostenere tutti i piani possibili .
Il progetto Piano Z, è uno degli 8 progetti in Italia selezionati da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e cofinanziato da JP Morgan e mette al centro la scoperta del mondo, delle relazioni e di sé, come veicolo privilegiato per stimolare l’acquisizione di nuovi punti di vista su come affrontare i propri percorsi lavorativi.
È qui, infatti, che si propongono di lavorare Il capofila del progetto, Arci Gli Spalatori di Nuvole e Goodwill, l’Associazione di Promozione sociale responsabile delle attività a Cosenza, assieme agli altri partner. Pianzo Z snobba il piano A, ma anche quello B: vuole dimostrare che non esiste una sola strada e, al limite, la corsia di emergenza. Come si può inscatolare una personalità, un carattere in un solo obiettivo lavorativo che definisca poi l’intera identità? Ecco allora che preferisce la domanda “Chi vuoi essere oggi e chi vuoi diventare domani”? Perché il chi siamo possiamo portarlo in moltissimi mestieri, e probabilmente con una dose maggiore di felicità. Il rischio, se non si parte da quella domanda è che infiniti lavori potrebbero non corrispondere al chi siamo e renderci insoddisfatti per un tempo troppo lungo che andrebbe sprecato".