Allontanamento dalla casa familiare ad un catanzarese: tribunale di Paola rigetta richiesta
È stata rigettata la richiesta avanzata dalla Procura di Catanzaro di applicazione della misura cautelare di allontanamento dalla casa familiare e divieto di avvicinamento alla persona offesa e di applicazione del braccialetto elettronico nei confronti di Francesco Vitale di Catanzaro, difeso dall’avvocato Giancarlo Pitaro.
L'istanza prendeva avvio da una querela per stalking presentata dalla sorella di Vitale e dal cognato – marito di quest’ultima - i quali riferivano di nutrire alcuni sospetti nei confronti del fratello, amministratore del gruppo Fb “I marinoti mortali” che conta circa ottomila followers, anche in merito ad un ipotetico rinvenimento di un coltello nei pressi di un negozio in cui lavora la donna, nonché additavano l'uomo di essere responsabile di minacce di morte rivolte nei loro confronti.
Il Gip del Tribunale di Paola, in totale accoglimento delle tesi difensive di Pitaro, ha statuito che la misura è infondata in quanto non può che applicarsi ad un soggetto residente, appunto, nella medesima casa familiare e non in luoghi differenti.
Rilevato inoltre che i fatti occorsi sono generati da “ragioni ereditarie” di cui “nessuno dei denuncianti faceva menzione delle liti causate da ragioni ereditarie” e che “in siffatto clima di litigiosità legata a motivi economici (di successione ereditaria) la credibilità delle persone offese appare fortemente minata e avrebbe necessitato di seri riscontri anche di facile rinvenimento. Invero degli elementi ascritti a Francesco Vitale non vi è riscontro".
"Ancora è un dato da segnalare che la richiesta di rideterminare le questioni economiche ereditarie e agli atti rechi una data del 5 giugno 2023 e la sorella riferisce che le minacce erano partite dall’estate, ma niente sul punto è allegato. Le stesse frasi oggetto della denuncia da parte del cognato non potevano essere pienamente apprezzate nel contenuto e nel contesto soprattutto, non potendosi rivendicare in che contesto venisse pronunciata, non essendo agli atti la conversazione integrale”.
Il legale dell’imputato, esprime “piena soddisfazione nell’operato del Tribunale di Paola per aver scongiurato che un mezzo processuale di carattere cautelare, di talmente forte impatto nella vita delle persone quale il braccialetto elettronico e il divieto di avvicinamento, possa essere utilizzato in modo strumentale”.