Il Portogallo blocca il regime fiscale agevolato per gli stranieri
Il governo portoghese ha recentemente annunciato un drastico cambiamento nelle politiche fiscali riguardanti gli stranieri residenti nel paese. Il primo ministro, Antonio Costa, già l’anno scorso aveva dichiarato che le agevolazioni fiscali precedentemente offerte non erano più giustificabili. Dal primo gennaio del 2024, dunque, ha proceduto alla loro rimozione ufficiale.
Programma di agevolazione fiscale per stranieri in Portogallo: origine e declino
Per comprendere appieno l'impatto e l’origine della decisione del governo portoghese, è importante esaminare il contesto storico e le ragioni alla base dell'introduzione delle agevolazioni fiscali per gli stranieri.
Nel 2009, il Portogallo si trovava in una situazione economica precaria, afflitta dalla crisi finanziaria globale. In risposta a questa crisi, il governo portoghese ha adottato diverse misure per stimolare l'attività economica e attrarre investimenti esteri. Una di queste misure è stata l'introduzione di sgravi fiscali per gli stranieri che sceglievano di trasferirsi nel paese.
Nel corso degli anni, il programma di agevolazioni fiscali ha subito diverse modifiche e aggiornamenti per adattarsi alle mutevoli esigenze economiche e sociali del Portogallo. Inizialmente, infatti, era concepito come un incentivo per richiamare nel paese gli investitori e i professionisti altamente qualificati. Successivamente, però, il programma è stato esteso anche ai pensionati dell'Unione europea.
L'attrattiva delle agevolazioni fiscali ha portato a un significativo aumento dell'afflusso di stranieri nel paese, con conseguenti benefici per l'economia locale. Tuttavia questo afflusso ha comportato un aumento della domanda di abitazioni da cui si è generato un aumento dei prezzi delle case nelle aree più popolari del paese.
Il repentino aumento dei prezzi delle abitazioni ha reso sempre più difficile per i residenti locali, soprattutto le fasce più vulnerabili della società, accedere a case decenti a prezzi accessibili. Questa situazione ha alimentato tensioni sociali e ha sollevato preoccupazioni sulla gentrificazione e sulla perdita dell'identità culturale delle comunità locali.
Le tensioni, nel corso del 2023, sono sfociate in rivolte e scioperi dei cittadini portoghesi, che hanno portato il governo di Lisbona ad eliminare queste agevolazioni fiscali per i futuri immigrati.
Ad oggi, dunque, il Portogallo esce ufficialmente dalla lista dei paesi europei con vantaggi fiscali per i professionisti e le aziende che vogliono fuggire dalla tassazione italiana.
Normativa fiscale per stranieri in Portogallo: cosa cambia
Il regime di agevolazioni fiscali per stranieri del Portogallo prevedeva il pagamento di un'aliquota del 10% sulle pensioni e del 20% per i lavoratori qualificati. Tuttavia, entrambi questi benefici sono stati eliminati.
Queste modifiche apportate alla normativa fiscale non intaccano, però, coloro che hanno già beneficiato del regime fiscale agevolato, almeno per i prossimi 10 anni. La normativa riguarda, infatti, solo i nuovi immigrati.
Per questi le aliquote fiscali applicate saranno più elevate di quelle presenti attualmente in Italia. Di fatto, rendendo sconveniente scegliere il Portogallo come meta di trasferimento, almeno per quanto riguarda i benefici fiscali.
Paesi con agevolazioni fiscali in Europa: quali sono quelli rimasti
Nonostante la situazione portoghese, ci sono ancora paesi che offrono opportunità fiscali vantaggiose in Europa, in particolare:
Cipro: che ha un regime fiscale che offre una tassazione del 20% per i nomadi digitali, per 10 anni, e del 12,5% per le aziende.
La Bulgaria: che consente a tutti i residenti di usufruire di una tassazione del solo 10% sui loro profitti, indipendentemente che siano aziende o persone fisiche. Proprio in Bulgaria, infatti, negli ultimi anni hanno deciso di stabilirsi numerose aziende italiane. Aiutate anche da alcune agenzie in grado di istruirle su tutti i vantaggi e i possibili benefici fiscali presenti nel paese, come https://accountancybulgaria.com/.
Le Canarie: che offrono ai pensionati detrazioni fiscali fino a 7000 euro e un sistema di tassazione sulle pensioni più o meno vantaggioso in base al paese di origine di queste.
La Grecia: grazie al regime fiscale agevolato del 7% che concede per un massimo di 15 anni agli ex dipendenti di privati che decidono di trasferirsi nel paese.
Malta: che con la sua politica di rimborsi fiscali alle aziende ha contribuito ad attrarre molti capitali esteri nell’isola.
Dunque, se si è alla ricerca di una destinazione in cui trasferirsi per beneficiare di una tassazione ridotta rispetto all’Italia, in Europa molti stati hanno ancora tanto da offrire.