Una vita per gli altri, ricordati tre pilastri dell’ambulatorio solidale “Prima gli ultimi”
Un ricordo vivo e appassionato, un coro unanime per tessere le lodi di tre grandi professionisti lametini scomparsi di recente: Antonio Bava e Antonio Butera entrambi medici e il professor Riccardo Viola.
Tre personalità volitive che, negli ultimi anni della loro vita si erano dedicati alla cura degli emarginati, delle persone sole e svantaggiate, sostenendo fattivamente l’ambulatorio solidale “Prima gli ultimi” Odv che ha sede nel complesso interparrocchiale San Benedetto.
A ricordare le tre eminenti figure di professionisti sono stati i medici e gli operatori sanitari che operano all’interno dell’ambulatorio; presenti alla cerimonia anche i familiari dei tre illustri lametini.
Nicolino Panedigrano, presidente dell’associazione “Prima gli ultimi”, con malcelata commozione ha ricordato il suo personale rapporto con “Tonino, ‘Ntoni e Riccardo. Tre grandi amici indimenticabili che mancano e mancheranno per sempre” ha commentato Panedigrano, il quale ha esaltato le loro qualità umane e professionali, richiamando tre aforismi: quello sulla gentilezza che crea fiducia e amore di M. Zedong, quello dal Vangelo secondo Marco sulla pietra scartata che diventa pietra d’angolo e quello sulla velocità di un gruppo che si misura dalla velocità dell’ultimo di M. De Giovanni.
Aforismi che nel loro insieme descrivono la qualità dell’impegno corale non solo dei tre soci scomparsi, ma di tutti i soci e i volontari dell’Ambulatorio Solidale, che in 13 mesi di effettiva attività ha offerto già 3.600 prestazioni gratuite.
Molto sentito anche l’intervento di don Domenico Cicione Strangis che, da rettore del complesso interparrocchiale San Benedetto, ha seguito da vicino la nascita e l’evolversi dell’ambulatorio solidale.
Una struttura d’eccellenza che sta ricevendo costantemente riscontri positivi per il proficuo operato prestato da tutti gli operatori sanitari che offrono la loro consulenza a titolo puramente volontaristico.
Alla cerimonia sono intervenuti il sindaco di Jacurso, Ferdinando Serratore; Michele Chiodo, sindaco di Soveria Mannelli e Davide Esposito, primo cittadino di Platania. Tra gli ospiti anche la consigliera regionale Amalia Bruni che ha svolto la professione di medico per tanti anni e che ha rammentato la lunga amicizia con i soci dell’ambulatorio scomparsi qualche mese fa.
Ricordi, aneddoti, pensieri pieni di emozione, occhi velati di lacrime anche per Carmelo Zoccali, medico impegnato anch’egli all’ambulatorio solidale. La commozione è diventata ancora più palpabile con gli interventi del dottor Vincenzo Cimellaro, direttore sanitario dell’ambulatorio, e della dottoressa Caterina Firorelli, coordinatrice del comitato tecnico scientifico della struttura. Decisamente un momento intenso e struggente dedicato a tre grandi lametini che hanno lasciato il segno col loro modo di essere e di fare: tre fulgidi esempi di intelligenza, competenza, ferrea determinazione a voler contribuire in maniera positiva e propositiva per cambiare in meglio il mondo in cui viviamo, partendo dagli ultimi, dagli anelli deboli della nostra società.