Autonomia Differenziata, Gesmundo (Cgil): “Occhiuto impugni la legge”
"Occhiuto impugni la legge sull’Autonomia Differenziata". È la sfida lanciata dal Segretario Cgil Nazionale Pino Gesmundo da Lamezia Terme dove ha partecipato all’incontro promosso da Cgil Area Vasta Catanzaro-Crotone-Vibo “Politiche industriali, infrastrutture, bonifiche: prospettive di sviluppo dell’area centrale della Calabria”.
Al convegno hanno preso parte il Segretario Generale Cgil Calabria Angelo Sposato, quello di Area Vasta Enzo Scalese, il dirigente Corap Fabrizio D’Agostino, il commissario straordinario di Governo Sin Crotone-Rossano-Cerchiara di Calabria Emilio Errigo, il presidente Ance Calabria Roberto Rugna, oltre ai Segretari Generali di categoria Umberto Calabrone (Fiom Cgil Calabria), Simone Celebre (Fillea Cgil Calabria), Francesco Gatto (Filctem Cgil Calabria), Salvatore Larocca (Filt Cgil Calabria) e Alberto Ligat ( Slc Cgil Calabria). A moderare i lavori la giornalista Maria Rita Galati.
“C’è bisogno - ha spiegato Gesmundo - di mettere in piedi investimenti seri per attrarre le imprese e fare in modo che il Mezzogiorno diventi volano di sviluppo per l’intero territorio nazionale. La logica dell’Autonomia Differenziata dice il contrario: penalizzare il Sud. Un territorio che non può essere abbandonato a se stesso, c’è bisogno di politiche che compensino la scarsa attenzione avuta fino ad ora e ne sfruttino le potenzialità. Non è accettabile quanto avvenuto con i Fondi Sviluppo e Coesione e con il Pnrr, risorse che dovevano essere utilizzate al Sud, ma questo non sta avvenendo”.
“È un momento particolare per la Calabria – ha detto Sposato -. A breve si terrà la conferenza dei servizi per la bonifica di Crotone ed è necessario che Eni si assuma tutte le responsabilità e faccia le operazioni indispensabili a una bonifica che salvaguardi la salute dei cittadini calabresi. Ma anche la Regione deve fare la sua parte rivedendo il Piano regionale per i rifiuti, quelli speciali vanno trattati come tali e non come ordinari”.
“Per quanto riguarda le politiche industriali – ha aggiunto - le partecipate pubbliche sono sempre venute al Sud con politiche molto deboli, chiediamo che cambiano direzione. Tim, Eni, Enel nel passato hanno preso molto dalla Calabria, ora dovrebbero ridare qualcosa ai nostri territori e il governo, dal canto suo, dovrebbe rivedere le regole per le partecipate pubbliche. Per quanto riguarda le politiche infrastrutturali per noi rimangono prioritarie l’Alta Velocità, 106 e l’elettrificazione della ionica”.
“Mettiamo insieme organizzazioni sindacali, istituzioni e politica regionale e nazionale per far capire che in Calabria è possibile un cambiamento” ,la proposta di Scalese. La nostra è una realtà attrattiva, abbiamo le potenzialità per attirare investimenti. La prima Hydrogen Valley nata nell’area industriale di Lamezia ne è un esempio. A partire dalla transizione ecologica ed energetica si possono creare imprese con risorse naturali. Porteremo ai tavoli regionali e di governo, con le categorie, le nostre proposte”.