Naufragio nello Jonio: I Vescovi sbottano: “miopi misure incapaci di evitare simili tragedie”

Calabria Attualità

“Naufragio anonimo e invisibile”: così è stata definita l’ennesima tragedia consumatasi al largo di Roccella Jonica (QUI),sulle belle rive della Calabria, che attendono tanti turisti e rischiano di seppellire tante speranze” dentro un assordante silenzio.

Sono i vescovi della Calabria a parlate unendosi al dolore del collega di Locri-Gerace, mons. Francesco Oliva, e che accordando alla sua la loro voce denunciano ancora una volta “l’anestesia delle coscienze” di fronte a questa sciagura che viene definita come una ennesima sconfitta dell’umano” e le “miopi misure incapaci di evitare simili tragedie”.

Gli uomini, le donne, i numerosi bambini, i cui corpi attendono di essere riconosciuti dai familiari venuti da tutta Europa - affermano i presuli della Conferenza episcopale calabra - siano un forte richiamo ai singoli e alle istituzioni perché la voce del sangue dei fratelli che grida dal profondo del mare non resti inascoltata mentre denuncia la deriva della nostra stessa umanità e perché il valore dell’accoglienza che caratterizza il nostro popolo non sia soffocata, mentre si leverà fino alla fine la Voce che rimane giudizio costante della storia: «Ero straniero e non mi avete accolto» (Mt 25, 43)”.

I presuli della nostra regione, poi, manifestano la loro preoccupazione per le numerose famiglie che, a causa della “vertenza Abramo”, vedono compromesso il proprio futuro e sono attualmente in assemblea permanente nella sala consiliare del Comune di Crotone (QUI).

Si tratta di più di mille lavoratori provenienti da alcune province della Calabria e dalla Sicilia, che sono dipendenti dell’azienda di Customer Care. Alla scadenza dell’amministrazione controllata di Abramo CC, nei primi giorni di agosto, in centinaia rischiano di essere licenziate.

Nessuna delle vie di dialogo percorse finora ha sortito la possibilità di assorbire tutti i dipendenti. I lavoratori stanno da tempo chiedendo al ministro delle imprese e del made in Italy la convocazione immediata di un tavolo di crisi che possa favorire il dialogo e individuare possibili vie che garantiscano il futuro a chi vuole costruirlo nella propria terra.

I vescovi della Calabria dichiarano di essere paternamente al fianco dei lavoratori, a sostegno della loro speranza e della giustizia.