Bonus edilizi per lavori mai eseguiti: due arresti, sigilli a beni e a tre società
Un’altra presunta truffa sul bonus facciate è stata smascherata dai Finanzieri di Palmi - con il coordinamento della Procura della Repubblica locale, diretta dal procuratore Emanuele Crescenti - che stamani hanno arrestato e posto ai domiciliari due persone sequestrando anche tre società e denaro, beni e crediti fiscali per un valore che si stima superi il milione e seicentomila euro.
L’ipotesi degli investigatori e che gli indagati abbiano recuperato a tassazione crediti d’imposta ritenuti fittizi e frutto di un presunto sistema di frode realizzato appunto con i cosiddetti Bonus Edilizi.
Secondo gli inquirenti, dunque, gli arrestati, come rappresentanti legali di due società, avrebbero prodotto questi crediti per degli interventi di recupero del patrimonio edilizio che in realtà non sarebbero mai stati eseguiti, per poi cederli a banche o ad altre aziende.
In particolare, nel caso della cessione a tre società è emerso il mancato pagamento di un controvalore, con la conseguente segnalazione dei rispettivi rappresentati legali per il reato di riciclaggio. Per questo le aziende coinvolte sono stata sequestrate e affidate ad un amministratore giudiziario