Palmi. Lavori pubblici a “risparmio”: indagato imprenditore e tecnici comunali

Reggio Calabria Cronaca

Il titolare di una impresa edile, la G.L.M. Costruzioni, e due funzionari tecnici del Comune di Palmi, sono indagati con l’accusa di frode nelle pubbliche forniture, falso ideologico e truffa aggravata ai danni dell’ente pubblico.

La Procura della Repubblica locale ha chiuso le indagini a carico dei tre a seguito di un’inchiesta, condotta dalla Polizia locale e coordinata dal pm Daniele Scarpino, riguardante gli interventi di adeguamento e realizzazione di alcuni tratti di rete fognaria finanziati con fondi Pon Fesr Calabria 2007/2013 per un importo complessivo di oltre un milione di euro, ed appaltati nel 2015 dal Comune.

LE INDAGINI

Secondo quanto appurato dagli inquirenti, i lavori non sarebbero stati però eseguiti conformemente al capitolato ed al progetto esecutivo.

In particolare, il conglomerato utilizzato per i ripristini sarebbe stato di misura inferiore a quello pattuito e avrebbe contenuto miscele difformi rispetto a quelle previste.

Inoltre, al di sotto della pavimentazione in bitume non sarebbe stata realizzata la fondazione in misto granulare stabilizzato, nonché non sarebbero stati realizzati i chiusini dei pozzetti dell'impianto fognario alla quota della pavimentazione.

Questi lavori hanno interessato quasi interamente la statale 18 ed hanno comportato lo scavo della sede stradale sulla direttrice Palmi-Gioia Tauro per la posa della nuova condotta fognaria, la cui rete giunge al depuratore consortile del comune di Gioia Tauro.

Nel 2016, dopo solo poche settimane dalla certificazione dell'ultimazione dei lavori redatta dal tecnico comunale, gli uomini della Polizia locale - diretti dal comandante Francesco Managò - avevano riscontrato nel tratto oggetto dei lavori dei segni di cedimenti strutturali e degli avvallamenti con punti nei quali l'asfalto era calato di circa 5 centimetri. Secondo l'accusa, il rispetto delle prescrizioni dell'appalto sarebbe stato indispensabile per la tenuta della strada.

Ai funzionati tecnici del Comune, direttore dei lavori e capo area pro-tempore, viene così contestato di aver omesso il controllo sui lavori e sui materiali utilizzati e, a fronte di lavori ritenuti come non eseguiti in conformità agli atti tecnici, di aver certificato la corretta esecuzione e la loro ultimazione, inducendo il Comune in errore, liquidando alla ditta un importo complessivo di esattamente 1.121.400,50 euro.