Ricettazione di un telefono rubato: condannata in primo grado, assolta in Appello
La Corte d’Appello di Catanzaro ha assolto dal reato di ricettazione una 55enne rossanese, A.L. le sue iniziali. La donna era finita sotto processo poiché accusata di aver acquistato o ricevuto un telefono cellulare rubato ad un’altra donna che aveva sporto denuncia ai Carabinieri di Rossano.
Il Tribunale di Castrovillari l’aveva ritenuta responsabile di quanto contestatole condannandola in primo grado a 4 mesi di reclusione ed a 300 euro di multa oltre al pagamento delle spese processuali.
Nella sentenza il primo Giudice aveva ritenuto provata la responsabilità dell’imputata poiché a seguito dell’attività d’indagine svolta dagli inquirenti si era risaliti ai detentori del telefono rubato, che gli sarebbe stato consegnato proprio dalla 55enne. Circostanza, questa, ribadita dai due anche nel corso della loro escussione come testi durante il dibattimento.
Sulla scorta di queste prove, i giudici della città del Pollino sostennero che la donna fosse entrata in possesso del telefono nella piena consapevolezza che fosse rubato, liberandosene pochi giorni dopo. Da qui la condanna in primo grado, impugnata per il tramite del suo difensore di fiducia.
In Appello il Procuratore Generale aveva chiesto la conferma della sentenza emessa dal Tribunale di Castrovillari ma la Corte in totale accoglimento delle richieste avanzate dal suo legale, l’avvocato Francesco Nicoletti, l’ha invece assolto.