Armonia d’arte festival, Blu Femina: premiato il Nobel Nadia Murat
Una pagina indimenticabile nella storia di Armonie d’Arte Festival quella scritta a più mani ieri, 23 agosto, al Parco archeologico Scolacium di Borgia, con il Gala del Mediterraneo “Blu Femina”.
Due grandi temi, quello etico e sociale, attraverso quello musicale che diventa collante e racconto, hanno costituito il canovaccio di una serata straordinaria, commovente, di grande intensità e profonda valorialità ancor prima che spettacolistica.
Del resto – come affermato sul palco dalla direttrice e ideatrice del Festival e del premio “Scolacium Award, il valore della speranza 5.0”, Chiara Giordano – un Festival non può essere solo “festa”, solo “spettacolo”.
Un festival è anche chiamato ad affrontare temi del suo e del nostro tempo, può e deve lanciare un messaggio di speranza, in un luogo - Scolacium - che è stato veramente teatro della grande civiltà.
Ecco allora che una serata di gran gala dedicata al mediterraneo come spazio-matrice della civiltà occidentale, si incarna attraverso il femminino, il ventre musicale delle terre che si affacciano sul Mare Nostrum, cantate da voci eccezionali, autentiche star.
La serata si è aperta con la consegna di un prezioso e importante riconoscimento - realizzato dal maestro orafo Michele Affidato - ad un’altra donna, il premio Nobel Nadia Murad, che ha rappresentato con la sua testimonianza un grandissimo messaggio di rinascita, forza e speranza.
“Questo premio – dichiara la Murad - così come il Nobel, ed ogni nuovo riconoscimento, mi connette con nuovo pubblico e mi consente di divulgare il mio messaggio, la mia storia, che è la storia di tante altre donne al mondo nella stessa situazione, ma che non possono essere ora qui con noi, e spero di poter continuare a portare avanti questa mia battaglia”.
A consegnarlo, sul palco di Armonie d’Arte, insieme al direttore artistico Chiara Giordano, alla giornalista Manuela Rafaiani, con la conduzione di Domenico Gareri, il sottosegretario all’Interno Wanda Ferro: “Grazie a Nadia Murad per aver saputo tramutare la paura in coraggio e descriverci il sentiero della non violenza – ha detto Ferro - credo che questa testimonianza nella nostra terra di Calabria, ma che ha una valenza nazionale, possa dire alle donne che non sono sole e che c’è la volontà di affiancarle e combattere qualunque forma di violenza che, purtroppo, anche nel nostro Paese e quindi al di fuori degli scenari di guerra, si perpetua ogni giorno”.
Dello stesso tono il messaggio del Presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto che nel dare il benvenuto istituzionale alla Murad, ne ha sottolineato il valore dell’operato, e ha anche ha ringraziato Armonie d’Arte per aver propiziato questa importante presenza, auspicando anche che un luogo straordinario del Patrimonio rimanga a lungo nel cuore della preziosa ospite.
Si è poi collegata da remoto anche Noa, grande artista già nota al pubblico di Armonie d’Arte, che avrebbe dovuto partecipare al Gala ma impossibilitata a spostarsi dal suo Paese per la nota crisi politica in corso.
Spazio poi alla musica del Mediterraneo. Un concerto a quattro voci e orchestra - una puntuale e generosa Orchestra sinfonica Brutia diretta dal maestro Francesco Perri - che difficilmente dimenticheremo.
Insieme, sullo stesso palco, Eleftheria Arvanitaki, Estrella Morente, Dulce Pontes e Valentina Stella, da soliste e la voce dello stesso direttore artistico Chiara Giordano che ha ideato lo spettacolo con una tessitura di parole a contrappunto della parte musicale.
Un avvincente viaggio nelle sonorità del Mediterraneo, dal fado alla tradizione partenopea, dal rebetiko greco al flamenco spagnolo; un crescendo tecnico ed emotivo, con punte memorabili come il duetto tra Morente e Pontes con la “Cancion de amor dolido” e “Del fuego fatuo”, o Morricone cantato dalla Pontes la cui eccezionale intensità ha letteralmente incantato il folto pubblico.
Ciascuna voce con la sua cifra artistica, molto diverse tra loro, ma accomunate da una carnalità musicale e nel contempo da una raffinata ispirazione unita ad appassionata tenuta di palcoscenico, oltre alla scontata perizia tecnica, che diventa uno stile tutto femminino di incarnare un pezzo di terre mediterranee
Gran finale con “Io Te Vurria Vasà”, “Uocchie c’arraggiunate”, “Era de Maggio”, “O surdat’ innammurat’, con grande commozione di pubblico, soprattutto quando Chiara Giordano, con un sorprendente intervento quasi eduardiano di Giordano su Napoli, e poi gran finale con un corale “Volare” di Domenico Modugno, nei 25 anni dalla scomparsa, e che è anch’esso un inno alla nostra terra, alla leggerezza, e in qualche modo anch’esso alla speranza. Scontato il successo e l'unanime entusiasta consenso del pubblico.
“Una serata memorabile, di quella Calabria Straordinaria che Vale il Viaggio, che ha coniugato la grande musica di voci straordinarie, una narrazione poetica sul Mediterraneo e un dirimente tema etico - ha affermato in conclusione Chiara Giordano – e raccontare il Mediterraneo, anche attraverso questi mondi femminili, profondi, complessi ma densi e potenti, empatici, creativi ed emozionali espressi dalla musica di queste terre, appare un’esigenza urgente, per essere così partecipi di un nuovo umanesimo del Mare Nostrum, che sia via di civiltà, di opportunità, d’arte e cultura, oltre le antiche e nuove barbarie a cui pure siamo costretti ad assistere ancora.”