Povertà ed inclusione, Mammoliti (Pd): “Serve un piano per la Calabria”
Si parte dalle critiche all'approccio del governo nazionale verso la povertà e le fragilità, evidenziando come molti scelgano di ignorare questi problemi, per arrivare alla denuncia dell'esclusione di circa 10 mila persone in Calabria da ogni forma di sostegno a causa delle nuove norme sul Reddito di Cittadinanza, che non garantisce aiuto se non ci sono disabili o minori in famiglia. Per questo il consigliere regionale del Pd Raffaele Mammoliti rilancia la proposta di legge sull'introduzione del Reddito di Dignità, come fatto in altre regioni, e critica il governo regionale per non aver sfruttato le risorse del PNRR.
È l’estrema sintesi dell’incontro che si è tenuto ieri mattina nella sala conferenze della biblioteca “De Nobili” a Catanzaro, alla presenza di: Nicola Fiorita, sindaco del Capoluogo; Giusy Iemma, Presidente regionale PD e vicesindaco di Catanzaro; Enzo Scalese, Segretario Generale Cgil Area Vasta Catanzaro-Crotone-Vibo; Elisa Fruci, Presidente Comitato provinciale INPS Catanzaro; Marwa El Afia, Responsabile Welfare e Lavoro della Segreteria regionale PD.
"L'iniziativa ha una duplice funzione, con due obiettivi. Il primo è denunciare il settarismo della destra nazionale e del governo regionale di centrodestra nei confronti della povertà. Il secondo è proporre una soluzione concreta ai cittadini calabresi, facendo loro comprendere che, con un governo di centrosinistra, sarebbe stato istituito un reddito di dignità" afferma Mammoliti. "Al contrario, l'attuale governo di centrodestra non solo non ha introdotto questa misura, ma ha approvato un piano delle fragilità che ignora completamente le persone povere".
"La loro concezione è che, se una persona povera non ha un disabile o un minore nel nucleo familiare, non merita alcun sostegno, annullando così la sua dignità. Anche il piano delle fragilità, sebbene includa 11 progetti potenzialmente importanti, non adotta una visione sistemica e non è coerente con i fondi del PNRR" prosegue. "La missione 5 del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza destina risorse significative per gli anziani non autosufficienti e i disabili. Alla Regione Calabria sono stati assegnati 1,3 miliardi di euro a questo scopo. Mi chiedo, quindi, come questi fondi possano integrarsi con un piano delle fragilità che non affronta le necessità delle persone povere. Alla luce di queste considerazioni, oggi denunciamo questo settarismo e rilanciamo la proposta di legge per l'istituzione del reddito di dignità".
"La proposta è stata incardinata nella terza commissione, e anche nella seconda per il parere finanziario. Dopo l'iniziativa di oggi, chiederò un incontro diretto con Occhiuto. Non possiamo limitarci a una discussione in commissione senza che il presidente della Regione esprima chiaramente la sua posizione, e quella della sua maggioranza, su questo problema" prosegue. "Dopo l'abolizione del Reddito di Cittadinanza, ci sono circa 10.000 persone in Calabria che non ricevono alcun sostegno: cosa intendiamo fare per loro? Facciamo finta che non esistano? Prima del dibattito in commissione, vorrei che il presidente della Regione si pronunciasse, così da chiarire ai calabresi quali siano le sue reali intenzioni".