A che serve l’Europa? A Stalettì s’è cercata la risposta. E s’è lanciato un grido di pace

Catanzaro Politica

Ha riscosso successo l’evento dal titolo “Calabria terra di pensiero e conoscenza” (QUI), prima rassegna sul tema del “Presente e futuro delle nostre identità”.

Un incontro a più voci sulla convivenza di varie specificità identitarie nella costruzione della comunità, partendo dal libro “A che ci serve l’Europa”.

A Stalettì, che domina un paesaggio suggestivo ed unico, quello del Mar Jonio, si sono confrontati Pier Virgilio Dastoli, Presidente del Movimento Europeo Italia, ed Emma Bonino, già Commissario Europeo e Parlamentare collegata in diretta streaming, autori del volume.

Gratitudine nei confronti del sindaco di Stalettì Mario Gentile, che ha accolto la proposta della rassegna ideata dal giornalista Salvatore Condito, direttore artistico, che ha avviato i lavori dell'iniziativa patrocinata dalla Presidenza della Giunta Regionale della Calabria, dalla Provincia di Catanzaro, dall’Associazione Italiana della Comunicazione Pubblica e Istituzionale, dal Movimento Europeo Italia.

Gentile ha ringraziato Emma Bonino per la sua disponibilità, augurandole “di proseguire con le sue battaglie di pace in tutti i Paesi dove persistono focolai di guerra”, e ha lanciato “un grido di pace dalla terra di Calabria e da Stalettì, patria di Magno Aurelio Cassiodoro”.

Il sindaco ha chiesto a Bonino perché sia difficile costruire una vera Europanon solo delle banche e dell’economia con la moneta unica, ma una vera integrazione europea, l’Europa dei cittadini e dei diritti dei popoli?”.

“L’Europa - ha risposto l’ex commissario europeo - non è figlia di un destino ma figlia di un disegno, di una convinzione, di una perspicacia di determinate persone”.

Numerose le domande poste a Bonino dal giornalista Condito, che l’ha stimolata a tratteggiare temi scottanti dell'Unione Europea. Dastoli da parte sua ha messo in rilievo l’impegno di continuare le battaglie: “Noi in Italia - ha detto - utilizziamo due frasi in contraddizione l’una dall’altra, la prima è quella che dice ‘ce lo chiede l’Europa’ e l’altra che è l’esatto contrario, ‘l’Europa ci ha lasciati soli’. Si tratta di capire cosa può fare l’Europa per aiutarci. Tre le tematiche di notevole importanza: democrazia, ambiente e politiche migratorie”.

È seguito l'intervento da remoto del Prof. Tonino Perna, Docente emerito di Sociologia Economica: “L’euro ci ha salvati, anche se l’Europa, ha anche qualche difetto, come l'eccessivo regolamento della confezione alimentare, e la mancanza di indipendenza ed autonomia perché non si è capaci di sviluppare una politica mediterranea. Per difendere l’occupazione bisognerebbe ridurre l’orario dei lavoratori, perché nei prossimi anni, con l’introduzione delle nuove tecnologie, ci sarà una disoccupazione spaventosa”.

A seguire l'intervento di Pasquale Mancuso, Coordinatore Regionale della Calabria Associazione Italiana Comunicazione Pubblica e Istituzionale, che ha concordato con il sindaco un importante protocollo d'intesa per una scuola di formazione.

Poi l'analisi puntuale di Dalila Nesci, già Sottosegretario di Stato per il Sud e la Coesione Territoriale, che con grande vigore e determinazione ha ribadito la necessità di parlare d’Europaperché non è più un’opzione uscire dal processo di integrazione europea, ma è necessario che ciascuno concorra ad una cultura di cittadinanza europea”.

“Questa giornata - ha precisato Nesci - offre diversi spunti di riflessione su azioni politiche da compiere, come la necessità di condividere un debito all’interno dell’Unione Europea per investimenti che serviranno alla crescita e alla sostenibilità del futuro in Europa”.

La kermesse culturale ha rappresentato uno spaccato sul piano pedagogico e sociale, per un argomento di grande attualità. Il Presidente e Fondatore del Premio Mar Jonio, il giornalista Luigi Stanizzi, nell’annunciare l'evento sulla stampa ha messo in grande rilievo l'opera di divulgazione culturale portata avanti, su più fronti, dall'amministrazione comunale di Stalettì.

All'evento una cinquantina di comunicatori pubblici si sono collegati da tutta Italia per i crediti formativi, mirati alla qualificazione professionale.