Crotone, Giornate Endocrinometaboliche: premiati ricercatori e medici under 40

Crotone Salute

Si è tenuto a Crotone, a conclusione delle Giornate Endocrinometaboliche dedicate all’approfondimento della malattia diabetica e che ha visto alternarsi per tre giorni i massimi esperti nel campo, la prima edizione del Premio Alcmeone e Pitagora organizzato dal Direttore Scientifico Salvatore Pacenza, primario del reparto di Diabetolgoia Asp pitagorica, e dalla prof.ssa Marta Hribal, conferito a ricercatori e ricercatrici under 40, medici e non medici, che hanno condiviso i risultati della loro attività di ricerca in ambito diabetologico.

Premiata per la categoria Ricerca Traslazionale Erika Pedace, 26 anni, calabrese, dottoranda presso l’Università di Siena il cui lavoro di ricerca ha portato all’individuazione di un modello statistico capace di predire da un semplice prelievo sanguigno, l’insorgenza del diabete di tipo 1 in soggetti sani e in un arco temporale di 15 mesi a fronte delll’individuazione di 4 nuovi parametri miRNA che, combinati con i quattro parametri biochimici già misurati, permette di individuare la futura insorgenza della malattia.

Per la categoria Ricerca di Base Maria Mirabelli, 35 anni, calabrese, ricercatrice post-doc in Endocrinologia all’Università UMG di Catanzaro che, per la prima volta, ha studiato la mutazione del fattore cromatinico HMGA1 (High Mobility Group A1) quale nuovo meccanismo molecolare alla base dell’associazione emergente tra le disfunzioni metaboliche e malattie neurodegenerative note come taupatie tra cui la più nota è la demenza di Alzheimer. Tale studio ha evidenziato come essere portatori di una mutazione di tale fattore conferisce un maggior rischio non solo di sviluppare il diabete mellito di tipo 2 e insulinoresistenza ma anche malattie neurodegenerative essendo lo stesso fattore HMGA1 coinvolto sia nella regolazione genica del metabolismo del glucosio sia nella neurodegenerazione.

Per la categoria Ricerca Clinica Michelantonio De Fano, 33 anni, pugliese, dottorando presso l’Università di Perugia il cui lavoro di ricerca scientifica focalizzato sullo studio del diabete di tipo 1 ha evidenziato l’importanza di tenere in considerazione, ai fini della gestione clinica della terapia insulinica basale, non solo dei livelli glicemici del paziente nel post cena (nei casi esclusivi in cui la glicemia è controllata) ma anche e necessariamente del livello di glicemia a digiuno del giorno successivo.