L’impatto della comunicazione disintermediata sul rapporto medico e paziente
L’impatto della comunicazione disintermediata sul rapporto medico-paziente è al centro del nuovo appuntamento con il Corso di Management Medico Avanzato e di Politiche Sanitarie, organizzato dall’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della Provincia di Catanzaro. Questo evento formativo, all’avanguardia in Italia, è stato voluto con determinazione dal presidente dell’Ordine dei Medici di Catanzaro, il dottor Vincenzo Ciconte.
Giunto alla XIII edizione, il Corso – diretto dal dottor Lino Puzzonia – si concluderà l’8 novembre nella Sala Convegni dell’Hotel Guglielmo. Il modulo formativo di giovedì 10 e venerdì 11 ottobre è stato curato dalla dottoressa Concetta Maria Vaccaro della Fondazione Censis di Roma.
La dottoressa Vaccaro si è soffermata sulla profonda evoluzione della figura del paziente, che “diventa sempre più autonomo e responsabilizzato, e che pretende di avere una relazione diversa con il suo medico curante. L'accesso disintermediato all'informazione sanitaria è sicuramente il catalizzatore di questo cambiamento nella relazione medico-paziente, in cui l'asimmetria informativa, che ha storicamente caratterizzato il rapporto, si sta trasformando in una collaborazione sempre più paritaria nelle scelte e nelle decisioni riguardanti la propria salute.
L'empowerment del paziente può avere effetti positivi, come l'aumento della consapevolezza, un maggiore impegno nella prevenzione e un miglioramento nella gestione della cronicità: “Questo rappresenta un valore sia per il paziente che per il sistema sanitario nazionale. Tuttavia, è importante notare che dietro gli episodi di crescente aggressività nei confronti della classe medica si cela una motivazione complessa. Si osserva infatti una perdita dell'aura che i medici hanno sempre avuto, legata a questa democratizzazione del sapere medico”, ha sottolineato Vaccaro.
D'altro canto, sebbene il paziente si senta sempre più esperto, non lo è mai completamente e talvolta deve riconoscere i limiti del proprio accesso all'informazione. “La vera aggressività, a mio avviso, è solo parzialmente il risultato di questa evoluzione culturale; è più legata a un'insoddisfazione crescente nei confronti del funzionamento delle strutture sanitarie, che viene poi erroneamente attribuita al medico, l'interfaccia immediata con il paziente.
Quindi, non è tanto una questione di autorevolezza della figura medica, quanto piuttosto l'impressione che il sistema funzioni sempre meno. “Le promesse fatte durante la pandemia sono state disattese, e questa disillusione spesso si traduce in un atteggiamento aggressivo, non tanto verso il medico in sé, ma piuttosto come conseguenza dell'insoddisfazione per l'incapacità del sistema sanitario di adeguarsi alle nuove esigenze”, ha concluso Vaccaro.
“Il modulo di questa settimana è particolarmente importante perché, a differenza degli anni passati, in cui c'era un fil rouge tematico che collegava i vari moduli, quest'anno il tema centrale è l'attualità delle questioni che affrontiamo”, ha sottolineato il dottor Lino Puzzonia. “In particolare, il rapporto medico-paziente ci sembra estremamente rilevante in questo momento, considerati i molteplici aspetti che questo rapporto presenta quotidianamente negli ospedali e negli studi medici. Pertanto, abbiamo ritenuto fondamentale evidenziare alcuni di questi aspetti”.