Ostetricia e ginecologia: medici e operatori a confronto nel Congresso Regionale AOGOI
Un importante momento di confronto e approfondimento per medici e operatori del settore con un’attenzione particolare alle problematiche medico-legali e alle problematiche relative al risk management, quello conclusosi venerdì a Lamezia Terme, con il Congresso regionale Aogoi Calabria 2019 dal titolo: “Ostetricia e Ginecologia tra aggiornamento, risk management e responsabilità medica”, svoltosi nelle giornate del 12 e 13 settembre.
L’evento medico scientifico - organizzato dal segretario regionale dell’Associazione Ostetrici e Ginecologi Ospedalieri Italiani, Dottore Domenico Corea – si è avvalso degli interventi di illustri esperti del settore, quali, ad esempio, il professore Antonio Chiantera, segretario nazionale dell’Associazione Ostetrici e Ginecologi Ospedalieri Italiani e il professore Carlo Maria Stigliano, componente del direttivo nazionale Aogoi.
“Il congresso è stato pensato con un occhio particolare alla sfera del risk management. - Ha precisato il segretario regionale Aogoi, aggiungendo - A quelle tecniche che insegnano ai medici ad incorrere in meno errori e a gestire adeguatamente il rischio. Il nostro obbiettivo è dare maggiori informazioni attraverso aggiornamenti e approfondimenti che interessano il nostro settore e, nello specifico, su come “imparare” dagli errori e ridurre il rischio nella sanità come anche in campo medico finanziario, attraverso il confronto con illustri rappresentanti italiani, di ostetricia e ginecologia. Mi auguro che questo congresso abbia delle ricadute pratico assistenziali importanti e che in una terra come la nostra Calabria, martoriata da una sanità non bene organizzata, sicuramente può dare qualcosa”.
Responsabilizzare i vertici aziendali, è una delle soluzioni valutate dal segretario nazionale Aogoi, Chiantera, in merito al tema che ha aperto la prima delle tre sessioni di lavoro in programma, “Risk management: dalla responsabilità in ostetricia e ginecologia all’ostetricia e ginecologia responsabile”.
“Il primo step per raggiungere una ginecologia responsabile, è responsabilizzare i nostri direttori generali. – ha evidenziato il segretario nazionale - Perché noi abbiamo assoluta necessità di strutture e organici adeguati e previsti per un parametro di sicurezza di mamma e bambino. E solo a questa condizione sarà possibile poter arrivare ad una responsabilità di noi ginecologi e, quindi, chiaramente ad una formazione degli stessi attraverso un quotidiano formarsi e aggiornarsi. Soprattutto attraverso l’utilizzo di simulatori, perché le patologie della sala parto fortunatamente non sono frequenti e di conseguenza può capitare che un ginecologo davanti ad un caso di emorragia post partum, come menzionato durante il dibattito in sala, ne veda pochi”. Per concludere, “La tecnica per affrontarla deve essere, quindi, aggiornata attraverso simulazioni e devono essere obbligatoriamente previste in ogni ospedale e realizzate a spese di ogni struttura ospedaliera”.
Prevenzione, è invece la parola chiave per riuscire ad affrontare e vanificare le complicanze che possono insorgere nella cura dell’Hpv. Come sottolineato da Stigliano: “Importante è far capire ad una donna che avere un’infezione da papilloma virus (Hpv), non significa necessariamente che svilupperà in futuro un cancro. Significa soltanto che ha una infezione comune che se ben curata abbasserà notevolmente la percentuale di sviluppare lesioni che - se non gestite ed eliminate - potrebbero portare ad una forma tumorale. Ma la probabilità che ciò accada è veramente inferiore a quello che si teme”. Ha precisato, evidenziando di seguito l’importanza di una adeguata prevenzione che coinvolga i giovani già dall’adolescenza: “Oggi esiste una grande risorsa di prevenzione che è il vaccino. Ragazze e ragazzi dai 12 anni possono già essere sottoposti, gratuitamente, alla vaccinazione nonavalente che copre contro gli otto peggiori nemici nel campo delle patologie tumorali legate alle patologie da papilloma virus umano. Pratica, quest’ultima, che agevola di gran lunga la salute futura di ogni singolo individuo”.
Di grande interesse, nella giornata inaugurale di giovedì, l’intervento del presidente della Sigo - Società italiana di ginecologia e ostetricia – Giovanni Scambia, che ha relazionato sull’importanza dell’uso della tecnologia e dell’informatica nella chirurgia oncoginecologica. Campo che negli ultimi anni ha visto fare enormi cambiamenti e applicazioni, con tecniche sempre più precise e meno invasive.
“Oggi la tecnologia nell’ambito medico chirurgico è profondamente cambiata, è meno invasiva e si basa molto spesso su immagini tridimensionali e sulla possibilità di automatizzare alcune procedure chirurgiche con, addirittura, il chirurgo che è al di fuori della sala operatoria”. Ha specificato Scambia, aggiungendo, “L’informatica aiuta molto, aiuta nella registrazione dei dati (importanti per un consulto futuro), aiuta a valutare e migliorare le nostre prestazioni, come a mantenere e contenere i costi di questa pratica essendo una pratica chirurgica costosa. E grazie alla tecnologia e all’informatica, riusciamo a valutare quando il suo uso è necessario e come utilizzarla ottimizzandone, conseguentemente, anche le spese”. - per concludere - “Credo, di conseguenza, che oggi il panorama della chirurgia sia molto differente dal passato e che ciò comporti che il tipo di formazione che acquisiscono i nostri giovani chirurghi e che tutti devono avere, non è più quella di un tempo. Oggi si richiede l’uso di tecnologie informatiche precise, l’uso di internet anche per effettuare corsi a distanza e richiede, ovviamente, la possibilità di lavorare molto in sala operatoria”.
Un congresso, quello organizzato in Calabria dall’Aogoi e collocato nel più ampio Programma nazionale di aggiornamento e formazione della stessa, si è posto nella due giorni di confronti e dibattiti, come risposta alle tante esigenze particolarmente sentite nella nostra regione, riscuotendo ampia partecipazione tra medici e operatori sanitari del settore.