Ripristinare i servizi essenziali, sit-in di protesta davanti all’ospedale di Acri
La CGIL e la FP-CGIL annunciano un sit-in di protesta che si terrà martedì 22 ottobre - dalle 10 alle 12, davanti all'Ospedale di Acri, con l'obiettivo di denunciare la grave situazione della sanità pubblica, con particolare riferimento proprio alla struttura locale, “ospedale di zona disagiata”, svuotato di tutti i servizi per la mancanza di personale, aggravata negli ultimi mesi dal pensionamento di molti medici.
L’ospedale di Acri, negli anni novanta erogava prestazioni sanitarie di primissimo livello, mentre nei 14 anni di Commissariamento è stato progressivamente svuotato facendolo a poco a poco morire.
Negli ultimi anni ha visto una fitta passerella di politici che hanno visitato la nostra struttura sanitaria, facendo promesse e dichiarazioni altisonanti, che tuttavia si sono rivelate, nella maggior parte dei casi, prive di fondamento.
“Oggi, ci troviamo a dover constatare che l'ospedale continua a essere sempre più svuotato di servizi essenziali e di personale qualificato. Questa situazione non è accettabile per una comunità che merita assistenza sanitaria adeguata e tempestiva” affermano dalle Sigle.
A nulla sono servite le numerose manifestazioni di protesta svolte nel corso degli anni. È necessario che l’attuale il Commissario alla Sanità oltre alle tante parole, metta in atto tutto quello che è previsto nell’Atto Aziendale per dare dignità ai cittadini di una comunità di venti mila persone” proseguono.
Secondo la Cgil e la Fp-Cgil, inoltre, la medicina del territorio sarebbe praticamente inesistente, costringendo i cittadini a percorrere molti chilometri per accedere a visite specialistiche e trattamenti: una situazione definita intollerabile che rappresenta una violazione del diritto alla salute.
CGIL, FP e lo SPI chiedono quindi un immediato intervento da parte delle istituzioni per ripristinare i servizi sanitari essenziali, garantire il reclutamento di personale medico e restituire all'ospedale di Acri la funzionalità necessaria per garantire l’assistenza sanitaria per come stabilito dalla Costituzione.
“Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. È fondamentale che i cittadini possano ricevere cure di qualità senza dover affrontare disagi e spostamenti eccessivi. Invitiamo i lavoratori le Istituzioni i cittadini e le associazioni a unirsi a noi in questa mobilitazione per far sentire la nostra voce in difesa della sanità pubblica e per chiedere un futuro migliore per la salute della comunità” concludono le organizzazioni sindacali.