Opi: infermiere aggredito in ospedale da un medico, “Direzione intervenga”
Un dirigente medico avrebbe aggredito verbalmente e tentato di farlo anche fisicamente, un infermiere. L’episodio sarebbe avvenuto nel Pronto Soccorso dell’ospedale di Acri, nel cosentino, addirittura davanti a dei pazienti, e solo l’intervento di altri operatori sanitari avrebbe evitato che si consumasse completamente.
A rendere noto l’accaduto l’Opi, l’Ordine delle Professioni sanitarie del capoluogo bruzio, che nel condannare il tutto fa sapere che il dirigente è stato anche denunciato all’Autorità giudiziaria e che è stata inoltrata una segnalazione formale al rischio clinico aziendale, imponendo, sempre secondo l’Ordine, “una presa di posizione immediata e inequivocabile da parte della Direzione dell’Asp e delle autorità competenti”.
La richiesta di chiarimenti
L’Opi sostiene che il medico non sia nuovo a vicende simili e proprio alla luce della reiterazione dei suoi comportamenti intima all’azienda, quindi, di fornire con la massima urgenza e per iscritto una serie di chiarimenti.
Tra questi se il Dirigente sia stato segnalato formalmente all’Ufficio Procedimenti Disciplinari; se la Direzione lo ritenga compatibile con la permanenza in servizio, “a contatto con colleghi e utenza”; così come se sono state adottate misure aziendali.
"Tolleranza zero"
Tra le altre e varie istante sottoposte, l’Ordine degli infermieri pretende quindi maggiore attenzione su possibili prassi discriminatorie e “tolleranza zero” verso ogni forma di violenza ribadendo che quest’ultimo episodio non possa e non debba restare impunito.
“Questo Ordine … non tollererà omissioni o ritardi e pretendiamo l’attivazione immediata di tutti i protocolli previsti, la piena applicazione del codice disciplinare e l’adozione di ogni misura a garanzia della sicurezza e dignità dei nostri iscritti” affermano dall’Opi
Ai colleghi: "denunciate"
“Ribadiamo che la tutela dell’integrità fisica, psicologica e professionale degli infermieri iscritti … è un obbligo giuridico e morale dell’Azienda Sanitaria, e ogni ulteriore inazione sarà interpretata come grave omissione con conseguenze che saranno segnalate nelle sedi opportune, comprese le autorità competenti per la sicurezza del lavoro” aggiungono.
Infine un invito a tutti i colleghi infermieri iscritti a “denunciare con tempestività ogni episodio di violenza, intimidazione o sopraffazione – verbale o fisica – ai danni della propria persona, sia all’Ordine sia alle autorità competenti, al fine di contrastare una deriva sempre più intollerabile nei luoghi di lavoro. Per quanto sopra si richiede riscontro formale, dettagliato e scritto nel più breve tempo possibile”.