Crotone. Ferraro al Ministero: norma nazionale per uniformare garanti detenuti
Urge intervento normativo per garantire l’uniformità giuridico-operativa dei garanti dei detenuti territoriali italiani. Il Garante comunale scrive all’Ufficio legislativo del Ministero per la Giustizia, al garante nazionale e alla Conferenza dei garanti territoriali. E' quantoscrive il Garante comunale detenuti di Crotone, Federico Ferraro.
"Come noto continua la nota - sin dalla sua istituzione l’Ufficio del Garante dei detenuti si è strutturato da diversi anni nelle varie diramazioni regionali e locali, tuttavia, permane a tutt’oggi una difformità delle previsioni normative e regolamentari, specialmente in merito alle norme di rango secondario, che legittimano e garantiscono la copertura normativa dei Garanti dei detenuti territoriali: comunali e provinciali.
Ad oggi, non si è ancora realizzata quella uniformità di strumenti in grado di far lavorare, compiutamente, i Garanti territoriali nelle attività di promozione di protocolli d’intesa con le Istituzioni ed in generale delle interazioni periodiche con le altre Autorità. Tali ambiti sono ancora aspetti da attuare compiutamente; per non dire poi delle attività di assunzione di informazioni, di confronto con le Autorità competenti e di intervento.
Per tali premesse, nei giorni scorsi, il garante comunale dei detenuti di Crotone - avvocato Federico Ferraro - ha inviato una comunicazione formale all’Ufficio legislativo del Ministero della Giustizia, al Collegio del Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale, al Portavoce della Conferenza Nazionale dei Garanti territoriali prof. Samuele Ciambriello ed al Garante Regionale dei detenuti della Calabria avvocato Luca Muglia, in modo che sia da sprone per urgenti interventi nomativi adeguati a livello nazionale.
Spesso i Garanti territoriali non possono operare autonomamente, come un’Autorità di garanzia dovrebbe poter fare, poiché occorre sovente una specifica delega in ambito nazionale, essendo, le basi giuridiche legittimanti i garanti territoriali, fonti di rango regolamentare e quindi sub legge ordinaria.
Ad oggi, non è prevista a livello nazionale una misura legislativa capace di rendere effettivo l’operato dei Garanti territoriali ed uniformare in modo cogente tutti gli Enti e le pubbliche amministrazioni ad una adeguata previsione di confronto ufficiale, di trattamento istituzionale e di risorse da poter gestire progettualità legate all’ambito penitenziario ed al reinserimento socio-lavorativo.
Appare, quindi, ictu oculi l’urgenza di intervenire senza indugio, sulle criticità legate al sistema penitenziario, ma, per poter consentire alle Autorità di garanzia di intervenire in modalità sempre più concrete ed incisive, per assicurare tutela effettiva e completa delle persone private della libertà personale, urge al più presto un intervento normativo, di carattere nazionale, che riesca ad uniformare la disciplina, le funzioni e le potestà di intervento nell’interlocuzione con il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria e con le Istituzioni nazionali e le loro diramazioni territoriali.
A tal proposito, è fortemente auspicabile, al più presto, l’adozione di nuove misure e previsioni legislative che regolino il funzionamento più completo, uniforme e compiuto della figura dei Garanti dei detenuti, soprattutto nei livelli territoriali, in uno dei prossimi provvedimenti legislativi “omnibus” che verrà emanato.
Si rende necessario, infine, realizzare un potenziamento nel rapporto tra la Conferenza Nazionale dei Garanti territoriali e le Istituzioni nazionali dello Stato e locali, che abbia come oggetto la stipula di protocolli e/o convenzioni volti a delegare con adeguata copertura normativa, le funzioni e le attività in essere secundum legem.
Il Garante comunale, come noto, è un’Autorità istituzionale di garanzia e vigilanza per il rispetto dei diritti e la dignità in carcere ed opera in piena indipendenza".