Sostegno del popolo palestinese, Coordinamento sollecita i Comuni del catanzarese
"Come sapete la situazione a Gaza è drammatica. Il 98% dell’acqua non è potabile, le infrastrutture idriche sono gravemente danneggiate e non vi è carburante per alimentare le stazioni di pompaggio. I bombardamenti israeliani hanno causato oltre 43.972 morti (di cui 17.492 sono bambini e 11.900 donne), circa 12.000 morti sono spariti sotto le macerie, a cui si aggiungono oltre 104.000 feriti (fonte Ministero della Sanità palestinese), che si vanno a sommare alle oltre 1.500 vittime israeliane".
E' quanto sostiene Pino Commodari per il coordinamento provinciale di Catanzaro a sostegno del popolo palestinese, in una nota inviata ai comuni della provincia.
Agli enti è stato spedito l'ordine del giorno avente ad oggetto: “No al Genocidio del popolo palestinese e riconoscimento dello Stato della Palestina”.
"L’Onu - continua la nota- afferma che quasi 1,9 milioni dei 2,4 milioni di abitanti di Gaza sono sfollati. Di questi quasi un milione sono bambini. Il 66% di edifici danneggiati nella Striscia di Gaza rappresenta un totale di 163.778 strutture, ha sottolineato Unosat, programma satellitare delle Nazioni Unite. L'ultima valutazione, basata su immagini di inizio luglio, aveva determinato che il 63% delle strutture nel territorio palestinese era stato danneggiato. A settembre i danni includevano “52.564 strutture distrutte; 18.913 gravemente danneggiate; 35.591 strutture potenzialmente danneggiate e 56.710 moderatamente colpite”.
La città di Gaza è stata notevolmente colpita, con 36.611 strutture distrutte. Si tratta di ospedali, scuole, università, aziende e infrastrutture produttive ma anche case ed edifici residenziali.
Solo 17 dei 36 ospedali rimangono parzialmente operativi, tutti devono far fronte a gravi carenze di carburante, forniture mediche e acqua pulita. Terreni agricoli e impianti industriali devastati. Secondo i dati satellitari analizzati da Al Jazeera, oltre il 68% dei terreni agricoli coltivabili e delle strade vitali sono stati distrutti o gravemente danneggiati a Gaza tra ottobre 2023 e settembre.
La mancanza di cure e coltivazione ha esacerbato la situazione al punto che l'Onu stima che il 68% dei terreni agricoli permanenti di Gaza abbia mostrato "un calo significativo di salute e densità" entro settembre. All'inizio del 2024, tra l'80% e il 96% delle risorse agricole di Gaza, tra cui sistemi di irrigazione, allevamenti, frutteti, macchinari e strutture di stoccaggio, erano state decimate, paralizzando la capacità di produzione alimentare della regione e peggiorando i già elevati livelli di insicurezza alimentare.
Per queste ragioni vi chiediamo di inserire all’ordine del giorno del prossimo Consiglio Comunale".