Città unica, chiusa campagna referendaria. Occhiuto: “Andiamo a vincere”

Cosenza Attualità

"La città unica è un sogno che dura da cinquant'anni e domenica a vincere o perdere saranno gli abitanti di Cosenza, Rende e Castrolibero". Con queste parole Mario Occhiuto ha chiuso la campagna referendaria per il si. Introducendo i lavori, il coordinatore territoriale Vincenzo Campanella ha messo in evidenza il grande lavoro svolto dai comitati per il sì.

"Non abbiamo ascoltato nessuna ragione seria per votare no" ha detto Antonino Scavelli, presidente del comitato per il si di Nazione Futura. Gli ha fatto eco Luciana De Francesco: "Da presidente della commissione abbiamo impiegato un anno ad ascoltare tutte le ragioni, e oggi ci dicono che è una legge dittatoriale. Una dittatura che svolge libere elezioni non si è mai vista".

Appassionato l'intervento di Simona Loizzo: "Ho depositato la legge il 2022 perché pensavo e penso che Cosenza debba avere un grande capoluogo che torni a essere la guida della Calabria. Ma veramente possiamo cedere al terrorismo di amministratori di basso profilo? Noi che siamo l'Atene della Calabria con un background che tutto il Sud ci invidia?".

Un concetto ribadito da Alfredo Antoniozzi: "La Cosenza di Giacomo Mancini, di mio padre Dario, di Riccardo Misasi, di Cecchino Principe, di Guglielmo Nucci, Pierino Buffone, Fausto Gullo faceva tremare i polsi a tutto il Mezzogiorno". Mario Occhiuto ha invitato i cittadini ad andare a votare: "Non è uno scontro politico ma un'opzione per il futuro, che leghera l'università al centro storico. Abbiamo dovuto sentire fake news ma ringrazio i sindacati, Confindustria, i partiti della sinistra che si sono schierati per la modernità. Ora recuperiamo l'orgoglio e andiamo a vincere".