Il Presepe inclusivo di Mendicino, dove tutti sono nati sotto lo stesso albero
Le parole del sindaco Irma Bucarelli e la benedizione del parroco Don Enzo Gabrieli davanti alla barca che porta la natività nel rione Castello, sono un messaggio di pace, lo stesso messaggio che i ragazzi del centro Sai Mendicino stringono fra le mani “Non c’è via per la pace, la pace è la via”.
La via per alcuni è il mare, per questo anche la scelta di una natività che arriva in barca è un messaggio chiaro e deciso, un simbolo di salvezza e di speranza.
E così che si apre il presepe 2024 a Mendicino, un presepe volto a squarciare quel velo che spesso si cala per mettere distanze dove si pensa ci sia diversità da evitare. Ma in fondo la diversità non è ovunque? Non siamo tutti differenti fra noi? Gusti idee azioni pensieri e storie personali ci differenziano dai nostri fratelli e sorelle, eppure il dolore e l’amore poi ci accomunano, in quello non esistono differenze, distanza o diversità.
Il sentire è uguale a tutti, l’amore che prova una persona autistica o che prova una persona di un'altra nazione non è forse uguale all’amore che prova il nostro fornaio nato e cresciuto sotto il nostro stesso albero?
Purtroppo però non ci si sofferma più a guardare con i sentimenti e con le emozioni, bisognerebbe chiudere gli occhi quando ci si approccia a qualcuno che non conosciamo, chiudere gli occhi e riporre fiducia nell’ignoto.
A volte è il timore a tenerci lontano dalle persone, ma l’unico modo per abbattere queste paure è solo uno, vivere le persone, e nei vicoli del centro storico di Mendicino si vive tutto questo, ci si conosce e si abbraccia il concetto di unità quell’unità che hanno sposato in toto le associazione Arcobaleno Odv, Prometeus, I Bretti, Gruppo Astrofili Giovan Battista Amico, il centro Sai, Il Delfino, Circolo Culturale Pandosia, tutti insieme per dar vita a questo presepe.
I vari visitatori si sono soffermati sugli antichi mestieri fedelmente riprodotti nei vicoli, uno sguardo al passato e ai ricordi, ma uno più ampio al futuro, un futuro fatto di interazione. Il termine interazione sul vocabolario viene riportato così: “in fisica, ogni reciproca azione fra particelle, corpi o sistemi che porta a una modifica del loro stato e della loro energia” ed è questo quello che dovrebbe succedere, insieme interagendo cambiamo la nostra energia ed il nostro stato, sentirsi uniti, sentirsi famiglia e sentire l’amore reciproco ci fa stare meglio.
Ognuno di noi è una costellazione a se stante eppure siamo tutti collegati per poter dar vita a questo universo, siamo tutti sotto lo stesso cielo, quel cielo che ha guidato i Re Magi e che l’associazione astrofili Giovan Battista Amico ha fedelmente riprodotto.
Allora basta chiamare diverso qualcuno, basta farlo sentire diverso perché la sua costellazione ha un cromosoma diverso o perché la stella polare la vede da un’altra angolazione, visitando il presepe vivente di Mendicino ci si rende conto che non esiste l’uguale e non esiste il diverso, esistono le persone, il loro vissuto l’amore, ed una miriade di emozioni e sentimenti, un infinito arcobaleno che abbraccia tutti.