Smartphone e droga ai detenuti? Agente penitenziario finisce in arresto
Come tutti i giorni stava andando al lavoro nel carcere di Rossano, dove presta servizio come Assistente Capo della Polizia Penitenziaria, ed è addetto alla vigilanza dei detenuti, quando - proprio poco prima di arrivare alla struttura - è stato fermato dai carabinieri per un controllo stradale.
L’agente è apparso fin da subito a disagio il che ha insospettito i militari della Radiomobile convincendoli che fosse il caso di approfondire l’accertamento.
Ne è seguita una ispezione che ha portato a ritrovare all’interno della vettura del poliziotto un involucro contenente tre smartphone apparentemente nuovi, per il cui possesso non ha saputo fornire alcuna giustificazione.
Andando avanti nella perquisizione, poi, i carabinieri hanno recuperato anche un secondo contenitore, confezionato come il primo, dentro il quale vi erano i carica batterie dei telefonini.
Sulla scorta delle circostanze gli investigatori hanno quindi ritenuto potenzialmente plausibile che gli smartphone fossero destinati a essere introdotti nel carcere, per cui le operazioni di ricerca sono state estese anche all’abitazione del poliziotto, dove è stato recuperato anche un quantitativo di cocaina.
Sulla scorta di quanto scoperto per l’Assistente Capo sono scattate le manette, in flagranza, ed è finito ai domiciliari: l’ipotesi è appunto che i telefoni stessero per essere introdotti nel penitenziario per essere consegnati a detenuti. All’agente si contesta anche la detenzione della droga.