Guardia Piemontese: giornata di memoria per strage dei valdesi

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La comunità occitana di Guardia Piemontese, sulla costa tirrenica cosentina, ricorda oggi la strage dei valdesi avvenuta 450 anni fa. La giornata della memoria è stata istituzionalizzata dal compianto sindaco Gaetano Cristaro, scomparso prematuramente. Il primo cittadino (neoeletto lo scorso maggio) Vincenzo Rocchetti ha voluto proseguire l'appuntamento che diventa un momento di riflessione e valorizzazione di una delle tre minoranze linguistiche presenti in Calabria (le altre due sono arbereshe e grecanica).

Questa mattina è stato celebrato il culto valdese davanti alla 'porta del sangue', nel centro storico di Guardia Piemontese fondato da una colonia di profughi del movimento fondato dal francese Pietro Valdo nel XIII secolo. I valdesi ricordano, oltre all'eccidio del 5 giugno 1561 per gli accusati di eresia, soprattutto la figura di Luigi Pascale, che ha invogliato i fedeli a credere anche quando si avvicinava il momento della sua morte (fu arso vivo in piazza a Roma). Nel pomeriggio verrà letta una delle sue lettere dal carcere, scritta quando era detenuto nella vicina Fuscaldo, intrise di forza e speranza. Un messaggio positivo che i cittadini di etnia occitana ancora sentono con emozione. La lettura verrà preceduta da un corteo che arriverà fino alla pietra donata dagli amici di Torre Pellice (in Piemonte), per la deposizione di una corona di fiori alla lapide dove sono incisi i nomi delle vittime dell'eccidio. La giusta valorizzazione della cultura occitana e' al centro del pensiero della Regione Calabria, che ha avviato un percorso per il riconoscimento dall'Unesco delle tre minoranze linguistiche come patrimonio mondiale dell'umanità'

'La Calabria - ha dichiarato l'assessore alla Cultura, Mario Caligiuri - e' una regione plurale, dove le minoranze albanese, grecanica e occitana rappresentano una grande ricchezza. I provenzali di Calabria 450 anni fa hanno pagato un immenso tributo di sangue per rendere l'Europa più tollerante. Tolleranza -prosegue Caligiuri- oggi più che mai necessaria nel mare Mediterraneo, all'interno del quale la Calabria può avere un ruolo fondamentale'.