Crotone. Società in bancarotta e soldi distratti, indagata torna in libertà
Stamani, subito dopo l’interrogatorio di garanzia, il Giudice per le Indagini Preliminari dei Tribunale di Crotone ha accolto la richiesta presentata dai legali di Viviana Rizzo (gli avvocati Massimiliano Bianchi e Francesco Verri), revocandole i domiciliari e rimettendola in libertà. Il pubblico ministero ha espresso parere favorevole.
Rizzo, 56 anni, era stata arrestata giovedì scorso insieme al marito, Saverio Danese (di 62 anni) con l’accusa di aver portato alla bancarotta due società che operano nel settore della promozione pubblicitaria (QUI).
L’ipotesi degli inquirenti è che le aziende riferite alla coppia siano state portate al dissesto dopo aver accumulato, in circa otto anni, ovvero tra il 2012 e il 2021, debiti erariali per circa novecento mila euro, depauperando le risorse finanziarie aziendali per circa mezzo milione di euro, nascondendo i libri e i registri contabili.
La tesi e che Danese, con la collaborazione della moglie, a cui avrebbe intestato delle nuove aziende, abbia evaso tributi ed oneri fiscali e previdenziali, costituendo poi appositamente delle nuove a cui sarebbero stati trasferiti beni aziendali di quelle “decotte”, in pratica effettuando una presunta operazione distrattiva.
Ai coniugi si contesta poi che utilizzando denaro delle società abbiano effettuato spese personali come l’acquisto di un’imbarcazione e di un appartamento.