Danza. Concorso Open Dance: in 1800 sul palco del Politeama
Davanti a una giuria internazionale 1800 ballerini si sono esibiti nell’Open Dance. Nella splendida cornice del teatro Politeama di Catanzaro, sabato 15 e domenica 16 marzo, è andata in scena l’undicesima edizione del concorso nazionale di danza, organizzato dal Comitato provinciale Csen (Centro Sportivo Educativo Nazionale) di Catanzaro. Un tradizionale appuntamento a cui partecipano sempre più ballerini provenienti da diverse regioni italiane.
“L’Open Dance – ha spiegato Francesco De Nardo, membro del direttivo nazionale Csen e presidente del Comitato organizzatore - è il concorso di danza più preponderante in Italia per numero di partecipazioni"
"Quest’anno - continua - abbiamo avuto 1800 ballerini di cinquantasette scuole provenienti da quattro regioni, che si sono esibiti davanti a una giuria internazionale prestigiosa. Al concorso sono stati ammessi solo gli affiliati Csen , perché la manifestazione rientra nelle nostre attività istituzionali. È un’attività sportiva valida ai fini dell’iscrizione nel nuovo registro delle attività sportive dilettantistiche. Quindi, ha una doppia finalità: sviluppare la danza accademica e al contempo, per le associazioni affiliate Csen, comprovare la propria natura dilettantistica sull’apposito registro”.
“Per quanto riguarda la danza – ha detto Sergio Servidone, vicepresidente del Comitato provinciale di Catanzaro - l’Open Dance è il fiore all’occhiello dello CSEN. Una manifestazione che anno dopo anno viene migliorata, diventando sempre più rilevante nel panorama della danza. Tanto lo dimostra che a parteciparvi sono sempre più scuole in arrivo da fuori regione. Sono, infatti, tante le regioni che ormai conoscono questo concorso e ne apprezzano la qualità, anche per la giuria che è sempre di grande livello”. Direttore artistico del concorso è stato anche in quest’edizione il coreografo Dario Biuso.
La giuria è stata composta da Ekaterina Dalskaya, ballerina al teatro Bolshoi di Mosca e docente dell’Accademia Ucraina di Balletto di Milano; Martine Kaisserlian, docente e codirettrice del Centro di studi superiore di danza a Nice e di jazz Dance Company, docente al Conservatorio di Nice; Cinzia Ceglie, già ballerina Rai, assistente coreografa per varie produzioni teatrali, coreografa per i programmi di Chiambretti e fondatrice di Femme Voyage, che vede la danza heels per la prima volta protagonista in un reality show in onda prossimamente; Mario Marozzi, già étoile del teatro dell’opera di Roma; Stefano Vagnoli, già danzatore, coreografo e insegnante di modern. Segretario di gara è stato Fabio Gencarelli.
Tutti i giurati hanno espresso commenti positivi sull’organizzazione e sulla qualità dei ballerini in gara. Ringrazio il comitato CSEN – ha detto Dario Biuso - che ha fatto un ottimo lavoro nell’organizzare questa edizione del concorso, che quest’anno ha visto un’alta partecipazione. Si respira gioia e passione. Ed è bello che tanti giovani vogliano cimentarsi in concorsi e audizioni dando valore aggiunto alla danza.
La giuria internazionale ha consegnato diverse borse di studio, dando delle reali possibilità di crescita ai ballerini più talentuosi, senza nulla togliere a tutti i partecipanti”.
“L’Open Dance rappresenta – ha commentato Mario Marozzi - un’opportunità per i ragazzi di esibirsi davanti a un pubblico, dimostrando la loro valenza, e di pensare a un futuro da professionisti. Tanto è il talento che abbiamo riscontato. D'altronde, il sud Italia è sempre stato una fucina di talenti”. “Potere salire sul palcoscenico per un confronto è già una vittoria”, ha affermato Stefano Vagnoli.
“E’ un piacere – ha aggiunto - vedere che tantissimi giovani stanno studiando nelle proprie scuole, e il nostro compito, oltre che di giudicare, è anche quello di dare consigli per quanto riguarda la formazione in prospettiva”.
Dello stesso parere Cinzia Ceglie: “C’è un buon livello, ma c’è bisogno anche di tanta formazione. Ci sono dei veri talenti e bisogna assumersi la responsabilità di seguirli, plasmarli e cercare di tirare fuori il meglio”.
La competenza dei giurati ha fatto da sfondo al concorso in cui tanti sono stati i generi delle moltissime coreografie presentate sul palco del Politeama e introdotte da Marco Macrì: danza classica, neoclassica, moderna, contemporanea, street dance, urban dance, hip-hop, e poi danze free style, quali show dance, syncro-dance, choreografic dance, disco dance, latin fitness, heels dance. Aperta, fra gli altri, dal sindaco di Catanzaro, Nicola Fiorita, la competizione danzante da record ha dato spazio a tutti.
A tutte le generazioni, a partire dai ballerini dai diciassette anni in su, esibitisi sabato, fino ai più giovani, con in prima fila i bambini di cinque anni, in gara domenica.
Ma non solo. “Il Csen - ha spiegato Antonio Caira, presidente del Comitato Csen Calabria e da anni impegnato nel mondo sportivo paralimpico - è da diverso tempo dedito all’inclusione sportiva. Siamo partiti con l’inclusione sportiva nel mondo del fitness per poi allargarla a tutte le discipline sportive, dal nuoto alla danza. All’Open Dance abbiamo infatti avuto il piacere di avere la partecipazione di Giulia e Anna Paola, due ballerine con disabilità, che sono state premiate dal sottoscritto”.
Il concorso è, pertanto, un’importante occasione per tutti i partecipanti, che in teatro hanno potuto mettere in risalto il loro talento, sognando una carriera nel mondo della danza. Ma è anche un’opportunità per il teatro stesso, secondo Nicola Santopolo, direttore tecnico del teatro, nonché responsabile della sua costruzione e assistente di Paolo Portoghesi: “Grazie a questa manifestazione il teatro è stato gremito. L’Open Dance non è solo un trampolino di lancio, un banco di prova per tanti giovani, ma è anche un evento salutare per il teatro, che quale luogo di cultura e di socialità dovrebbe essere più partecipato. L’augurio è che si organizzino in teatro sempre più eventi di questo genere, che coinvolgano tanti giovani con le famiglie. Che dimostrino che il teatro è luogo d’arte, che dà spazio a tutti e che vale la pena di essere frequentato e vissuto”.
L’Open Dance ha pertanto illuminato il teatro Politeama con uno spettacolo fatto da eccellenze: future stelle del mondo della danza.