Emigrazione giovanile, Valentino (Filcams): “Chi lavora alzi la testa”

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"Le retribuzioni annue sono aumentate anche in Calabria grazie a una stagione di mobilitazione che ha portato al rinnovo di importanti Contratti Collettivi Nazionali di Lavoro, in settori strategici come il Terziario, la distribuzione e i servizi. Ma questo non è bastato a fermare la fuga dei giovani da una terra che continua a negare loro opportunità e dignità".

Così in una nota Giuseppe Valentino di Filcams Cgili, che prosegue: "I dati confermano un trend storico: la Calabria si svuota della sua linfa vitale. Cambiano solo i bagagli di chi parte - dalla valigia di cartone allo zainetto, dalle braccia ai cervelli - ma la causa è sempre la stessa: un sistema economico che sfrutta il lavoro senza redistribuirne la ricchezza".

"Si lavora male, si guadagna poco, si vive peggio. I diritti basilari sanciti dai contratti e dalle leggi - ferie, permessi, tutele - vengono considerati privilegi anziché garanzie" denuncia. "Le aziende accumulano profitti ma rifiutano la contrattazione integrativa, impoverendo chi lavora e condannando la Calabria alla precarietà".

"Ma il cambiamento è possibile. Nessuno lo farà per noi. Nessun uomo solo al comando, nessun comitato elettorale salverà questa terra. La salvezza passa dalle lavoratrici e dai lavoratori che decidono di organizzarsi, di lottare, di rivendicare rispetto e dignità" afferma in conclusione. "Alziamo la testa. Chi lavora merita di più. Chi lavora può cambiare le cose".