Uil Temp: “Sulla vertenza dei Tis Calabresi la politica nazionale si svegli”
Bisogna, risvegliare la politica nazionale sulla vertenza lavoro che, invece, merita di essere centrale soprattutto per quanto riguarda la vertenza dei Tis Calabresi.
"Il ruolo svolto dai tirocinanti in tutti gli Enti circa 4.000 in cui prestano servizio da ormai 10 anni, integrati al punto che anche gli stessi Sindaci e Responsabili li considerano parte integrante e indispensabili per lo svolgimento delle attività e l’erogazione dei servizi. Per questo non si può parlare più di tirocini, ma necessità una definitiva contrattualizzazione che ridia la dignità di un lavoro vero e tutelato a chi nei fatti già lo svolge.
Nei mesi scorsi, grazie alle iniziative sindacali di Nidil Cgil, Felsa Cisl, Uil Temp,, e all’interlocuzione con il Presidente della Giunta Regionale, si è giunti all’approvazione delle deroghe normative alle assunzioni dei tirocinanti degli Enti locali, ma con poche risorse messe a disposizione da parte del Governo Centrale". E' quanto scrive il segretario generale della Uiltemp Calabria, Oreste Valente.
"Grazie all’interlocuzione costante - continua la nota - con la Regione Calabria si è determinata la risoluzione per i circa 1.100 Over 60, è stato siglato l’accordo quadro tra Regione e organizzazioini sindacali per accompagnarli fino alla pensione di vecchiaia con un assegno di 631 euro è sicuramente un passo in avanti, ma non basta.
Abbiamo accolto la proposta della Regione Calabria, al fine del raggiungimento della contrattualizzazione o della stabilizzazione, mediante un dote di 25.000 eeuro una tantum, totalmente a carico della Regione Calabria, questa, risoluzione, non garantirà una cospicua adesione da parte degli enti, visto la situazione, soprattutto dei Comuni, circa il 48% è in dissesto.
Si apprezza sicuramente la volontà del Presidente Occhiuto, a chiudere questo bacino di precariato, ma non basta, occorre con urgenza trovare una soluzione definitiva alla vertenza;
Bisogna sicuramente insistere con il Governo nazionale a trovare più risorse che possano rendere le stabilizzazioni possibili e attuabili dalle amministrazioni competenti, anzi allargando a tutte le amministrazioni pubbliche, alla ricerca di sponde nel governo nazionale in una sinergia positiva che chiama alla responsabilità e alla compartecipazione i livelli nazionali, regionali e locali, perché tutti diano il loro contributo.
Le restanti 2.900 famiglie, quelle dei tirocinanti, che attualmente si sostengono anche grazie al sussidio di 700 euro mensili dei progetti in scadenza tra ottobre e novembre prossimi, con il rischio che scoppi un’emergenza sociale, rimarcando una situazione del lavoro già precaria e priva di speranze".